Appelli
Gaza, basta sparare sui giornalisti
Dal valico di Rafah 14 giornalisti italiani, che dal 16 al 19 maggio hanno partecipato alla carovana solidale promossa da Aoi, Arci e Assopace Palestina hanno lanciato un appello: «A Gaza la stampa non è testimone del conflitto: è bersaglio. Basta sparare sui giornalisti. Chiediamo ai governi di fare pressione su Israele perché tuteli i giornalisti e le giornaliste palestinesi e garantire l'ingresso della stampa internazionale nella Striscia»
di Redazione

In 19 mesi di offensiva contro Gaza sono stati uccisi dai raid israeliani oltre 220 giornalisti e giornaliste palestinesi; 29 erano donne, secondo i dati aggiornati delle Nazioni Unite al 19 maggio.
«Altri 48 colleghi e colleghi sono imprigionati nelle carceri israeliane», scrivono i 14 giornalisti e giornaliste che hanno partecipato alla carovana al valico di Rafah. «Anche le famiglie vengono perseguitate. La stampa non è testimone del conflitto: è bersaglio. Nel corso del nostro viaggio verso il valico di Rafah, in una sola notte tra sabato e domenica, cinque colleghi sono stati uccisi dall’offensiva israeliana».
«Per l’urgenza di raccontare», continua la nota, «all’inizio i colleghi e le colleghe scesero in strada senza segni di riconoscimento. Ora alcuni indossano giubbotti autoprodotti sul posto, fatti di spugna e con la scritta “Press”. Non proteggere dal fuoco, non servire a niente, se non a indicare che si è giornalisti. Sono gli unici testimoni del conflitto, e solo grazie a loro finora abbiamo avuto notizie da dentro la Striscia: la stampa internazionale a Gaza non può entrare. Non ci sono da 19 mesi occhi esterni mentre, anche in Italia, abbiamo visto un’informazione purtroppo non sempre al servizio del racconto della realtà. Già da un anno il Comitato per la protezione dei giornalisti e centinaia di organizzazioni internazionali della stampa esortano le autorità israeliane a “porre subito fine alle restrizioni all’accesso dei media stranieri a Gaza e a garantire un accesso indipendente alle organizzazioni giornalistiche di tutto il mondo”. La stampa e l’informazione non sono un target militare. Basta sparare sui giornalisti. Chiediamo ai governi di fare pressione su Israele perché tuteli giornalisti e le giornaliste palestinesi e garantire l’ingresso della stampa internazionale a Gaza».
I giornalisti e le giornaliste presenti alla carovana al valico di Rafah: Flavia Amabile; Angela Caponnetto; Chiara Cruciati; Chiara Ercolani; Alessandra Fabbretti; Antonino Farina; Angela Gennaro; Youssef Hassan Holgado; Luca Liverani; Alberto Magnani; Daniele Napolitano; Lucia Sgueglia; Anna Spena e Giulia Zaccariello.
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