Non profit
Georgia, Russia punta il dito contro Carla del Ponte
Il viceambasciatore presso la Nato accusa la giustizia internazionale di non aver voluto vedere le atrocità di Tbilisi
di Redazione
«È vergognoso che quando era procuratore capo del Tribunale penale internazionale dell’Aia, Carla Del Ponte, abbia chiuso gli occhi sugli gli atroci eventi che si sono verificati in Ossezia del Sud e che adesso sono evidenti per tutti».
Lo ha detto il vice ambasciatore russo presso la Nato, Ivan Soltanovskiy, rispondendo a una domanda sul ruolo della giustizia internazionale nel Caucaso. «Il popolo dell’Ossezia del Sud è molto cosciente di questo», ha aggiunto l’ambasciatore nel corso di un incontro con la stampa a Bruxelles.
La Russia accusa Tbilisi di aver compiuto un vero e proprio genocidio in Ossezia del Sud paragonando il presidente Mikhail Saakashvili a dittatori del calibro di Hitler e Mussolini. A chi chiedeva se Mosca intendesse garantire la protezione della minoranza georgiana presente in Abkhazia e Ossezia del Sud, Soltanovskiy ha osservato che questo «presuppone il fatto che questa minoranza sia in pericolo. E questo non è il caso. Comunque» ha concluso «la domanda va posta alle autorità delle due nuove repubbliche».
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.