Non profit

Georgia: Ue pronta a dispiegare più osservatori

Saranno 300 invece che i 200 inizialmente previsti

di Redazione

L’Unione Europea e’ pronta a dispiegare oltre “300 osservatori” in Georgia, invece che i 200 inizialmente previsti. Lo riferiscono fonti comunitarie gia’ presenti sul terreno a Tbilisi. “Gli osservatori saranno molto probabilmente poco piu’ di 300”, ha riferito la fonte, secondo cui questo nuovo numero, che dovrebbe attestarsi intorno ai 340 uomini, include “tutti gli (osservatori, ndr) internazionali”, compreso il personale incaricato della sicurezza e dell’amministrazione, attesi in Georgia nel quadro della missione a cui i 27 Stati membri dell’Ue hanno dato luce verde lo scorso 15 settembre. Certo, hanno spiegato ancora i tecnici comunitari, gli osservatori Ue non arriveranno tutti insieme. Per ora, Bruxelles si e’ impegnata a inviarne 200 nella zona di sicurezza lungo i territori separatisti di Abkhazia e Ossezia del Sud. Questi primi 200 dovrebbero giungere a Tbilisi gia’ venerdi’, cosi’ da poter seguire alcuni corsi di formazione prima del lancio vero e proprio della missione. “Una grossa ondata di arrivi” e’ attesa per dopodomani, ha aggiunto. L’Ue non manca certo di volontari, in un contesto in cui gran parte degli Stati membri intende contribuire a questa missione. L’Italia figura tra i principali contributori alla missione insieme a Francia e Germania.

Intanto, a Berlino, una portavoce del ministero degli Esteri tedesco ha detto che per il momento la Germania inviera’ sul terreno 25 osservatori, in attesa di giungere ai 40 promessi lunedi’ scorso. La missione dell’Ue ha lo scopo di garantire il ritiro delle truppe russe dalle zone di sicurezza entro il 10 ottobre. Gli osservatori dovranno verificare il “rispetto integrale attraverso la Georgia dell’accordo in 6 punti”, negoziato lo scorso 12 agosto dal leader francese e presidente di turno Ue, Nicolas Sarkozy. In particolare, l’accordo prevede il ritiro delle truppe di Mosca sulle posizioni precedenti allo scoppio del conflitto, lo scorso 7 agosto. La missione di osservatori dovra’ anche contribuire “alla stabilizzazione, alla normalizzazione e all’instaurazione di un clima di fiducia” e alla “formazione di una politica europea a favore di una soluzione politica durevole per la Georgia”. Ma il ruolo degli europei potrebbe rivelarsi molto delicato,visto che Mosca respinge l’idea di un loro eventuale ingresso nelle due regioni separatiste.

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