Mondo
Gerra (Onu): produzione di oppio afghano da record
Il rappresentante italiano del Comitato internazionale per il controllo dei narcotici: "La situazione nel paese è fuori controllo"
di Redazione
“Le coltivazioni illecite di papaveri da oppio in Afghanistan, invece di essersi ridotte, hanno raggiunto negli ultimi due anni livelli da record”. A lanciare l’allarme ripreso dall’agenzia Dire e’ Gilberto Gerra, rappresentante italiano del Comitato internazionale per il controllo dei narcotici (Incb). “Il calo di attenzione sull’eroina in Occidente- aggiunge Gerra- e’ del tutto ingiustificato, dal momento che l’enorme quantita’ di oppio prodotta nel Paese si riversera’ inevitabilmente sui mercati europei ed americani”.
Gerra torna poi a bocciare, l’ipotesi, rilanciata recentemente anche dal ministro della Solidarieta’ sociale Paolo Ferrero, di acquistare attraverso agenzie internazionali la produzione di oppio afghana (che costituisce ancora un terzo del Pil del paese) per utilizzarlo a fini leciti, ad esempio nelle terapie anti-dolore. “In questo momento- dice Gerra- non ci sono le condizioni”. La situazione del Paese, spiega il rappresentante dell’Incb, e’ completamente “fuori controllo sia dal punto di vista militare che politico”. In secondo luogo, “anche se i medici decidessero aumentare le terapie del dolore, avremmo comunque scorte di farmaci per i prossimi due anni”. Infine, conclude Gerra, “la produzione ‘lecita’ frutterebbe ai contadini afghani 5 volte di meno di quella illecita”, per cui resterebbe comunque un mercato nero di sostanze.
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