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Gheddafi vale 1,6 milioni di dollari

Il CNT ha messo una taglia sul Rais

di Redazione

Una taglia da 1,6 milioni di dollari è stata annunciata dai ribelli libici per la cattura di Muammar Gheddafi. Lo riferisce la tv al-Arabiya, che cita fonti del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi.

”Il 95% della Libia è sotto il controllo dei ribelli”. Parola del colonnello Abdallah Abu Afra, ufficiale degli insorti, interpellato dalla tv al-Jazeera. ”Il regime di Gheddafi è sconfitto per il 95% – ha detto – il 95% della Libia è sotto il controllo dei ribelli”. ”Chi controlla la Libia è chi controlla Bab al-Aziziya”, ha aggiunto Abu Afra, con un chiaro riferimento alla presa della fortezza di Gheddafi da parte dei rivoltosi.

Bombardamenti sono in corso nel centro di Tripoli. Le forze lealiste del colonnello stanno bombardando il centro della capitale libica e la zona del bunker. Lo riferisce al-Jazeera. La notizia arriva dopo quella di razzi sparati dal quartiere Abu Slim, vicino al compound di Bab al-Aziziya, e caduti nella zona dell’Hotel Rixos, all’interno del quale da domenica 35 giornalisti stranieri sono bloccati dalle forze lealiste. Secondo l’inviato di al-Jazeera, i razzi sarebbero stati lanciati in modo indiscriminato. In mattinata due potenti esplosioni erano state udite a Tripoli, probabilmente dovute a un nuovo raid della Nato. Lo ha riferito l’emittente qatariota, precisando che i caccia hanno sorvolato la città nordafricana.

Al Rixos hotel la “situazione è disperata” ha detto, in collegamento telefonico, l’inviato della Bbc Matthew Price. Il giornalista britannico ha spiegato che la situazione è “notevolmente deteriorata nella notte” e gli uomini armati che presidiano l’albergo hanno minacciato con una mitraglietta Ak47 un cameraman della tv Itn. Ogni tentativo di convincere gli armati a lasciare andare i giornalisti è fallito, ha detto Matthew Chance, l’inviato della Cnn, sottolineando che questi uomini hanno un atteggiamento ostile nei confronti dei giornalisti occidentali considerandoli responsabili della caduta del regime. Intanto, nell’albergo dove da giorni manca l’energia elettrica, cominciano a scarseggiare le scorte di acqua e cibo.

“Trasformeremo la Libia in vulcani, lava e fiamme”. E’ il monito lanciato nella notte dal portavoce del governo libico, Ibrahim Moussa, in un colloquio telefonico con le emittenti ‘al-Rai’ e al-Oruba’. Il portavoce ha affermato che Gheddafi è in grado di resistere per mesi o anni agli insorti che hanno preso il controllo della maggior parte di Tripoli. 

Ma il comandante degli insorti, Muktar al-Akhdar, originario della regione delle montagne occidentali, dice: “Lo uccideremo come un ratto”. Al-Akhdar ha usato lo stesso termine “ratto” con cui Gheddafi si è più volte riferito ai rivoltosi dall’inizio della crisi, come nel suo ultimo messaggio diffuso nella notte. “Ma ora è lui il topo” ha dichiarato il comandante.

Il bilancio di tre giorni di combattimenti a Tripoli tra gli insorti e le milizie rimaste fedeli al colonnello è di 400 morti e 2.000 feriti . Lo ha reso noto il leader del Consiglio Nazionale Transitorio (Cnt) di Bengasi, Mustafa Abdel Jalil all’emittente France24. Il leader del Cnt ha quindi sottolineato che il conflitto si concluderà con l’arresto di Gheddafi.

Due miliardi e mezzo di dollari è quanto chiedono i ribelli libici all’incontro di Doha, in Qatar, dove sono riuniti delegati del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) di Bengasi, rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Turchia, Italia e Qatar. Il Cnt vuole, in sostanza, che vengano resi disponibili 2,5 miliardi di dollari dei fondi libici congelati.

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