Mondo
Giappone ostico per Wal-Mart
Procede a rilento l'opera di "colonizzazione" del mercato nipponico da parte del numero uno al mondo della grande distribuzione
di Redazione
Quando il numero uno della distribuzione mondiale, il gruppo americano Wal-Mart, approdò nel mercato giapponese nel 2002 rilevando una piccola partecipazione del gruppo locale Seiyu, la sua venne considerata una mossa molto astuta – e innovativa rispetto a quella intrapresa da altri colossi mondiali – per espandersi lentamentee afficacemente in Giappone senza rischiare troppo. Tre anni dopo, le considerazioni degli esperti non sono più cosi lusinghiere: Wal-mart e Seiyu sono ancora in rosso e arenati al quarto posto, incapaci salire sull’ambito podio. Sebbene il gigante Usa si sia duramente impegnato per migliorare il sistema tecnologico di Seiyu e a rendere le operazioni più snelle e efficienti, rivali giapponesi come Aeon hanno perseguito una strategia di crescita aggressiva che non gli ha dato respiro, molto spesso costruendo nuovi scintillanti negozi proprio nei pressi nei vecchi punti vendita di Seiyu. ”Possiamo essere la Wal-Mart del Giappone” è, non a caso, lo slogan che l’amministratore delegato di Aeon, Motoya Okada ama ripetere in ogni occasione. Gli sforzi del gruppo Usa per conquistare nuove fette di mercato lo scorso anno sono stati bruscamente mortificati quando la sua offerta per investire in Daiei, il terzo più grande retailer nipponico, è stata bocciata da Industrial Revitalisation Corporation of Japan. Nel frattempo, l’amministratore delegato di Seiyu si è dimesso a luglio assumendosi la responsabilità della mediocre performance finanziaria della compagnia. Tutti questi eventi saranno probabilmente discussi quando il cda di Wal-Mart si riunirà quest?anno per decidere se trasformare o meno Seiyu in una divisione in grado di volare da sola. Molti esperti sono convinti che le difficoltà incontrate da Wal -Mart e Seiyu siano state inevitabili perché è comunque sempre complicato cercare di integrare due grandi e diverse compagnie. Yasuyuki Sasaki, analista di CSFB, è convinto che Seiyu abbia ormai superato la fase peggiore. L?esperto prevede che il gruppo non otterrà un utile fino al 2007 tuttavia ritiene che ”le condizioni stiamo migliorando costantemente sul fronte delle vendite”. Negli Stati Uniti, Wal-Mart è stata capace di aumentare i suoi margini e di sbaragliare la concorrenza abbassando continuamente i costi dei prodotti venduti. In Giappone il gruppo ha incontrato invece molte difficoltà nel semplificare la logistica – uno dei problemi distributivi del Giappone è l?eccesso di passaggi fra il produttore ed il distribuitore – e nella riduzione dei costi. E sebbene il colosso abbia introdotto nel mercato giapponese molti prodotti come cd-player e banane, è ovvio che non possa avere un vantaggio quando si parla di prodotti come sashimi e tofu. I prodotti alimentari da soli rappresentano quasi il 60% delle vendite di Seiyu e in Giappone l?assortimento di prodotti freschi può cambiare mensilmente visto che i consumatori sono fini intenditori dei prodotti stagionali. I dirigenti di entrambe le compagnie sostengono che ci vorrà del tempo per implementare completamente la strategia di Wal Mart ‘Everyday Low Pricing’ in Giappone. Gli alti costi delle operazioni nel Sol Levante rappresentanto infatti un serio ostacolo e un problema da risolvere.
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