Famiglia
Giochi e saponi velenosi: a rischio i bambini
Presentati i risultati di analisi commissionate da Greenpeace: scoperte in 12 prodotti sostanze ritenute nocive per la salute
di Redazione
Greenpeace ha scelto sul mercato italiano 12 campioni di prodotti e li ha affidati a un laboratorio indipendente olandese, il Tno, chiedendogli di verificarne la composizione chimica. I risultati sono stati decisamente allarmanti.
I prodotti presi in considerazione sono stati “Spiderman Flip ‘n zip” e a “Barbie fashion fever” della Mattel, due t-shirt sportive, due lettori dvd e due detergenti per neonati, tutti acquistati in Italia nello scorso mese di marzo.
“Il risultato delle analisi più sorprendente – ha spiegato Vittoria Polidori di Greenpeace – è che i prodotti per bambini sono quelli con i livelli più elevati di composti pericolosi”.
I due giocattoli, ad esempio, “contengono concentrazioni estremamente elevate dello ftalato DINP”, mentre nel corpo di Barbie sono stati trovati anche “alti livelli di un altro ftalato, il DIDP”.
Si tratta di sostanze impiegate per ammorbidire la plastica e renderla più elastica e seppure i due tipi scoperti nei giocattoli non rientrano tra quelli messi al bando dall’Unione Europea, “una vasta letteratura scientifica – ha ricordato il dottor Giuseppe Latini, primario di neonatologia dell’ospedale Perrini di Brindisi – ha dimostrato gli effetti nocivi degli ftalati, compreso quello di ridurre la fertilità soprattutto maschile”.
La caccia ai veleni chimici ha dato esito positivo anche nelle stampe riprodotte su alcune t-shirt per bambini, dove sono stati scoperti non solo degli ftalati, ma anche dei nonilfenoli etossilati, ovvero dei tensioattivi pericolosi per il sistema ormonale e – stando ad alcuni studi recenti – per il Dna.
Neppure i prodotti ai quali affidiamo l’igiene dei nostri neonati hanno passato indenni l’esame di Greenpeace. Sia nel “Mustela babygel, bain mousse e veil” sia nel “Babygella bagno delicato” sono stati trovati diversi tipi di muschi sintetici, fragranze impiegate come additivi nei detersivi e sospettate di arrecare danni al sistema ormonale.
Un quadro inquietante che secondo l’associazione ambientalista potrebbe però essere corretto efficacemente usando strumenti a portata di mano. A iniziare dall’approvazione del Reach, acronimo inglese con il quale viene chiamata la nuova regolamentazione in materia di sostanze chimiche attualmente all’esame dell’europarlamento.
Oltre alla maggiore severità nei controlli e ad altre garanzie a tutela dei consumatori, una volta in vigore Reach (ma il rischio è che i suoi contenuti più avanzati vengano emendati sotto la pressione della lobby chimica) metterebbe in funzione un processo virtuoso che obbligherebbe le aziende a sostituire gradualmente le sostanze più pericolose con altre ugualmente efficienti ma più sicure.
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