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Giordania revoca cittadinanza a 2700 palestinesi

Secondo Human Rights Watch «funzionari arroganti ritirano la cittadinanza in modo totalmente arbitrario e negano a intere famiglie la possibilità di condurre una vita normale»

di Redazione

Tra il 2004 e il 2008 la Giordania ha revocato “in modo arbitrario” la cittadinanza a 2700 cittadini di origine palestinese, provenienti dalla Cisgiordania, e questa pratica è andata anvanti anche per tutto il 2009. E’ la denuncia contenuta in un rapporto di 60 pagine pubblicato oggi da Human Rights Watch (Hrw), intitolato ‘Di nuovo apolidi: giordani di origine palestinese privati della propria nazionalità’. “Funzionari arroganti ritirano la cittadinanza in modo totalmente arbitrario”, ha affermato Sarah Leah Whitson, responsabile di Hrw per il Medio Oriente, e “negano a intere famiglie la possibilità di condurre una vita normale, con quel senso di sicurezza che la maggioranza dei cittadini di uno stato dà per scontato”, ha precisato. Il rapporto approfondisce le modalità “casuali, arbitrarie” e prive di fondamento giuridico attraverso le quali la Giordania priva i palestinesi originari della Cisgiordania della cittadinanza, negando loro diritti fondamentali come l’istruzione, l’assistenza sanitaria e il lavoro. “La Giordania fa politica con i diritti umani di base di migliaia di cittadini”, ha denunciato la Whitson, secondo la quale, con queste manovre, il regno hashemita si oppone preventivamente a qualsiasi tentativo israeliano di “trasferire” la popolazone palestinese dalla Cisgiordania alla Giordania.

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