Welfare

Gli anziani ricoverati pagano il doppio

L'assurdità beffa del decreto Salva Italia

di Redazione

«Per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente». Così l’articolo 13, comma 2 del decreto Salva Italia, che introduce l’Imu. Se ne deduce che, chiunque possieda una sola casa ma non vi abbia la residenza anagrafica, quella casa per l’Imu vale come seconda casa, e il proprietario dovrà pagare il doppio.

Peccato però che questo sia proprio il caso di molti tra i circa 250mila anziani ricoverati “a vita” in strutture e case di riposto: sulla loro casa, spesso unico bene di cui sono proprietari, pagheranno l’Imu al 7,6 per mille contro il 4 dovuto per l’abitazione principale. A svelare la beffa è lo Spi-Cgil, ripreso da La Stampa, che chiede al governo di correre ai ripari, con una norma ad hoc o con una circolare interpretativa, per evitare la maxi-stangata.

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