Non profit
Gruppo J&J, valorizzarebil capitale umano
aziende/1 Parla il presidente della Fondazione Johnson&Johnson
di Redazione
L e aziende del Gruppo J&J operanti in Italia, Janssen-Cilag (Farmaco), Johnson & Johnson Medical (Medicale e Diagnostico) e Johnson & Johnson spa (Largo Consumo), affrontano in modo integrato il tema della responsabilità sociale d’impresa ed è la Fondazione J&J a fare da punto di riferimento sia verso i dipendenti sia verso interlocutori terzi.
Quest’anno il Gruppo J&J ha partecipato al Sodalitas Social Award, uno dei premi più ambiti nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa, vincendo il premio d’eccellenza nella categoria dedicata alla «Migliore iniziativa di sostenibilità» e arrivando tra i finalisti nella categoria «Valorizzazione del capitale umano». «Quest’ultimo progetto ha l’obiettivo di sviluppare programmi e attività focalizzate sull’investimento e l’attenzione al capitale umano. Questo approccio è tra i principi del Credo J&J, documento del 1943 ancora attuale che guida le scelte di tutti i dipendenti e nel quale era già possibile individuare i principi della Rsi. La sfida di J&J è stata quella di creare e mantenere una cultura omogenea che investe sulle persone, sulla loro formazione e valorizzazione, attraverso programmi e processi condivisi da tutte le aziende del Gruppo», afferma Massimo Scaccabarozzi , amministratore delegato di Janssen-Cilag e presidente di Fondazione J&J. «”Sviluppare la leadership e i talenti” è una delle quattro priorità dichiarate dal ceo di Johnson & Johnson per il 2008. I programmi di sviluppo e miglioramento dei sistemi di gestione delle risorse umane, della sicurezza interna e dell’attenzione all’ambiente sono promossi dai livelli aziendali più alti e, in parallelo, da gruppi interaziendali. Il management ha la responsabilità di valorizzare e sviluppare le risorse ed è valutato anche in base al raggiungimento di questi obiettivi».
Tutte le aziende del Gruppo promuovono delle iniziative finalizzate a motivare, stimolare e formare i dipendenti. «Esistono per esempio i job posting interni per pubblicizzare le posizioni vacanti e rendere trasparente il processo di selezione, la job rotation, i corsi di inglese gratuiti e il processo di induction, nato per favorire il corretto inserimento delle risorse e per motivare il dipendente dimostrandogli la necessaria attenzione». Il Gruppo ha poi sviluppato programmi per la tutela dei diritti, per la prevenzione e la conciliazione della vita professionale con quella familiare.
«Siamo sempre attenti alle esigenze e alle richieste dei nostri dipendenti: per valutare il loro grado di soddisfazione realizziamo periodicamente delle indagini interne e utilizziamo i risultati per la formazione di gruppi di lavoro che hanno il compito di individuare delle azioni migliorative. I dipendenti sono coinvolti in programmi e progetti che stimolano la socializzazione e la creatività», conclude Massimo Scaccabarozzi. In alcune aziende del Gruppo J&J sono state create delle “cassette delle idee” anonime in cui tutti sono liberi di lasciare commenti, opinioni e idee. Infine, sono previsti momenti di coinvolgimento della famiglia, come il Company Day e la Festa della mamma e del papà che lavora, una giornata di giochi in cui le porte aziendali si aprono ai figli dei dipendenti.
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