Mondo
Guantano, Amnesty: «Illegale verdetto contro Hamdan»
L’organizzazione denuncia lacune nelle commissioni militari e chiede che i detenuti siano processati da corti civili
di Redazione
«Il verdetto di colpevolezza nei confronti di Salim Hamdan è stato emesso sulla base di procedure non in linea con gli standard internazionali sui processi equi, dopo oltre cinque anni di detenzione illegale a Guantánamo» ha dichiarato Amnesty International.
L’organizzazione per i diritti umani ritiene che l’intero sistema delle commissioni militari presenti delle lacune e che gli Usa dovrebbero rinunciare all’uso di questi tribunali e chiudere la base. I detenuti dovrebbero essere processati dalle corti ordinarie civili degli Usa e l’applicazione della pena di morte dovrebbe essere esclusa.
«Continuiamo a chiedere che la ricerca della giustizia e della sicurezza avvenga in un contesto di piena aderenza al diritto internazionale, cosa che gli Usa hanno finora sistematicamente evitato di fare» ha affermato Rob Freer, ricercatore di Amnesty International sugli Usa.
Salim Hamdan, cittadino yemenita, è stato giudicato colpevole da sei giurati militari per “aver fornito sostegno materiale al terrorismo”, mentre è stato assolto per l’imputazione di “cospirazione”. La massima condanna prevista per Hamdan è l’ergastolo. Il Pentagono ha fatto sapere che, a prescindere dal verdetto, Hamdan rimarrà in detenzione a tempo indeterminato in quanto «combattente nemico».
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