Non profit
Guida pratica in dieci tappe per fare una onlus e non sbagliare le domande
Si registra una forte crescita di sensibilità nei confronti delle iniziative di solidarietà sociale.
“Mi chiamo Andrea e vi scrivo da Matera, mi occupo di modellismo e mi piacerebbe fare una onlus, mi date qualche riferimento?”; “Sono Giorgio di Roma, ho deciso, faccio una onlus per i cani randagi del mio quartiere, dove trovo il materiale, uno statuto e le leggi?”. Questo è il tono di una vera e propria pioggia di email alla redazione e allo staff di Vitacomunicazione. Forse per una disaffezione forte nei confronti delle imprese profit, forse per il bisogno di riconciliare lavoro e senso della vita, c?è un sensibile aumento di sensibilità nei confronti delle iniziative di solidarietà sociale e nelle possibilità dell?auto-organizzazione dei cittadini, e soprattutto delle possibilità offerte dall?impresa sociale. Ciò che complica il tutto è però l?abuso dell?acronimo onlus, che nella disciplina fiscale sta per Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, e che di fatto è un cappello, cioè qualcosa che si può mettere in testa oppure no: cioè che un?organizzazione non profit può decidere o meno di diventare. La domanda principale, quindi, dovrebbe essere: “Per creare un?organizzazione non profit – senza scopo di lucro – quali sono i passi che devo compiere ?”. La disciplina sulle onlus ci aiuta nel percorso attraverso le domande secondarie, ed è ciò che ci proponiamo di affrontare in maniera sistematica attraverso questo spazio nelle prossime 10 settimane. Speriamo di esservi utili!
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.