Non profit

Guna, una community aziendale si racconta

di Redazione

È un esordio questo di Guna, la società italiana leader nella produzione e distribuzione di farmaci omeopatici. Guna ha poco meno di 200 dipendenti e 50 milioni di fatturato nel 2009: un’azienda di medie dimensioni, in netta crescita, che ha saputo interpretare al meglio la domanda di quegli 11 milioni di italiani che, secondo i dati Eurispes, utilizzano medicine biologiche. Il Bilancio sociale di Guna ha caratteristiche molto particolari: privilegia l’aspetto di racconto delle pratiche aziendali. Quindi nelle 166 pagine si trovano più parole che tabelle. Un modello sui generis (dotato anche di un titolo: «Costruiamo il futuro»), che si spiega anche con il fatto che la mission aziendale è condivisa ad ogni livello anche sul piano culturale. È un Bilancio che racconta una “community” aziendale, attorno alle figure dei due fondatori, Alessandro Pizzoccaro e Adriana Carluccio.
Sono moltissime le iniziative di carattere sociale e culturale promosse e sostenute da Guna, per la diffusione della «conoscenza dell’omotossicologia e della medicina biologica». Un obiettivo che è chiarito con molta precizione nelle Linee guida per le attività di charity e di sponsorship che chiudono il volume. Il Bilancio sociale è stato impaginato e stampato dalla divisione tipografica di San Patrignano ed è scaricabile dal sito internet dell’azienda.
www.guna.it

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.