«Questa è la nostra priorità. Il welfare. Un’emergenza che si sta sottovalutando». Così dice Giuseppe Guzzetti in un’intervista al Corriere della Sera. Per il presidente dell’Acri «si cancellano i fondi, ma i bisogni non è possibile eliminarli. Bisogna pensare a un nuovo welfare, un welfare comunitario che coinvolga il privato e il pubblico, i cittadini, e che possa far fronte ai tagli del welfare nazionale. I bisogni sono diventati di più – si pensi allinfanzia, che subisce la crisi della famiglia – e più costosi».
Una volta eravate i bancomat del sociale, dice Nicola Saldutti, che firma l’intervista. «Questo è cambiato da tempo. Adesso si tratta di ricombinare il volontariato, le fondazioni, gli enti locali. Coinvolgere di più i cittadini e le imprese: il senso di appartenenza alla comunità può essere un buon volano per mettere in moto più risorse. Non c’è altra strada. E bisogna fare in fretta. Un modello che può funzionare è quello dell’housing sociale: risorse private, pubbliche e delle fondazioni per l’edilizia privata sociale».