«Lo definirei un operatore naturale». Francesco Bellosi, che con Renato si conobbe proprio tra le mura di un carcere, oggi è coordinatore dell’associazione Il Gabbiano: «Vallanzasca ha la sensibilità di chi da quel mondo ci è passato e sa quanto sia importante cambiare da giovane». «Del resto impiegare ex detenuti in comunità non è nulla di nuovo», spiega Bellosi, «nelle nostre strutture, accanto agli educatori professionali e agli psicologi, abbiamo sempre almeno un ex carcerato. Li consideriamo, come dire, dei mediatori culturali». Il boss votato all’impegno in comunità? «Renato appartiene a una generazione che quando dà una parola, è quella. Da tempo aveva chiesto di diventare un nostro volontario».
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