A Cuneo, in un edificio di 12 appartamenti, cambiare una caldaia a gasolio con una a condensazione alimentata a metano ha significato ridurre i consumi energetici del 50% circa, abbattere le emissioni di CO2 da 30.580 kg a 12.297 kg, azzerare le emissioni di zolfo e ottenere in bolletta un clamoroso risparmio, passando da 13.600 a 4.873 euro.
È uno degli esempi del dossier WWF Quanto vale l’efficienza . Il WWF ha stimato che se un milione di condomini fossero messi in efficienza, intervenendo tanto sugli impianti di riscaldamento che sull’isolamento degli edifici, sarebbe raggiunto il 40% dell’obiettivo di riduzione previsto dal Protocollo di Kyoto per il nostro Paese, con un risparmio per le famiglie italiane del 40-50% delle spese di riscaldamento. Il mercato immobiliare dovrà fare i conti con l’attestato di efficienza energetica obbligatorio anche per la compravendita dei singoli appartamenti dal 1° luglio 2009.
Il WWF ha tracciato una mappa dei pionieri dell’efficienza energetica, costruendo un campione di 53 condomini italiani che saranno costantemente monitorati per verificarne nel tempo le progressive riduzioni di emissioni e consumi. Su ciascuno sono stati effettuati significativi interventi di messa in efficienza, partendo dal più semplice e necessario, ovvero la sostituzione di vecchi e inefficienti impianti di riscaldamento, principali responsabili dell’inquinamento urbano. Dal dossier, realizzato in collaborazione con Cremonesi Consulenze e gli Istituti di case popolari di Torino (ATC) e Napoli (IACP), emerge che a Milano, Roma, Torino, Firenze, Napoli ma anche a Verona, Modena, Treviso, Cuneo, Campobasso, Mantova esistono piccole comunità che già beneficiano del risparmio in bolletta e di CO2 nell’aria, grazie a semplici interventi di messa in efficienza. I casi di Napoli e Torino sono i primi progetti che testimoniano l’adesione di Federcasa, associazione che riunisce gli Istituti di case popolari, a Generazione Clima.