Se si vuole combattere la crisi alimentare bisogna invertire il trend e tornare a sostenere gli agricoltori nei Paesi poveri. A raccomandarlo al G8 è l’ong inglese Oxfam che in un dettagliato rapporto reso pubblico il 30 giugno spiega come l’assistenza in ambito agricolo del G8 ai Paesi in via di sviluppo si sia ridotta del 75% dagli anni 80 ad oggi, passando da 20 a 5 miliardi di dollari l’anno di aiuti. Unione europea e Stati Uniti hanno continuato a sostenere, com’è ovvio, i propri agricoltori (nel 2007 l’Ue ha investito 130 miliardi di dollari e gli Usa 44 miliardi) ma da entrambe le parti dell’Atlantico si è fatto poco o niente, denuncia la ong, per frenare l’emorragia di aiuti e sostenere i coltivatori dei Paesi più colpiti dalla crisi alimentare.
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