Non profit

I disabili? Non sono parte sociale

Rifiutata l'audizione richiesta dalla Fish al Senato. E su Facebook nasce il gruppo contro la manovra

di Redazione

Non si placano le polemiche per l’innalzamento della percentuale di invalidità (da 74 a 85%) ai fini della concessione dell’assegno mensile agli invalidi civili parziali. Stiamo parlando, nello specifico dell’articolo 10, presente nel decreto legge n. 78 recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, ma che – va sottolineato – riguarda solo le nuove domande, non essendo retroattivo sulle domande già effettuate e accolte (su VITA magazine dello scorso numero).

La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish) aveva perciò richiesto ufficialmente un’audizione alla Commissione Bilancio del Senato che sta svolgendo la prima analisi del relativo Decreto legge. Che, però, ha negato l’incontro: «La Commissione Bilancio del Senato, senza produrre alcuna motivazione, ha rifiutato l’audizione» si legge nel comunicato della Fish. «Si sarebbero evidenziati i dati reali di “risparmio” – scrive la Fish – a fronte di una misura iniqua, penalizzante e discriminatoria che nulla a che vedere né con il contrasto all’enfatizzato fenomeno dei “falsi invalidi”, né con un significativo contenimento della spesa»

Duro il commento del presidente della Federazione alla notizia del rifiuto, Pietro Barbieri: “Delle due l’una: o le persone con disabilità e i loro familiari non hanno dignità di “parte sociale”, oppure la Commissione temeva che si dovesse mettere a verbale l’evidenza di un paradosso che ha rappresentato il tormentone mediatico delle ultime settimane. La FISH, audizione o no, prosegue con le sue azioni di mobilitazione.”  Tanto che su Facebook è nato il gruppo “Tremonti, vergognati!” che ha raggiunto già 2mila simpatizzanti.

Di fatto in una Manovra da 24 miliardi di euro, il “taglio” proposto dovrebbe produrre un risparmio di 10 milioni di euro nel 2011 e di 30 milioni nell’anno successivo. Un risparmio «ridicolo per l’erario e drammatico per gli interessati» chiosa l’associazione. «Dati che Fish aveva già previsto e che ora emergono – nero su bianco – nella stessa Relazione tecnica alla Manovra».

«La situazione rimane tuttavia fluida» ha aggiunto Carlo Giacobini, direttore editoriale della rivista Mobilità e del sito Superando.it, oltre che responsabile del Centro per la documentazione legislativa dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (Uildm) che aggiunge: «Speriamo ancora che in Aula ci sia la possibilità di stralciare questo articolo. Siamo i primi ad essere d’accordo sui controlli, ma non certo su un taglio che di fatto non porta risparmi effettivi, e invece va a colpire una fascia già debole che non supera i 4-5mila euro l’anno di reddito». «Di fatto» conclude Giacobini «siamo di fronte a un’esigenza mediatica a cui il Governo non può più rinunciare, e cioè quella di dire al Paese che scoverà i falsi invalidi, e una realtà fatta di numeri e situazioni delicate già messe a dura prova. Già domani speriamo che si possa trovare un accordo bipartisan per superare questo problema».

Intanto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, durante il question time alla Camera di oggi, conferma i dati. Il risparmio che produrrebbe l’articolo 10 del decreto «è stimato in 10, 30 e 40 milioni per il triennio 2011-2013» come da relazione tecnica e comunicato Fish. Un ulteriore aiuto alle casse dell’erario, però, potrebbe venire dal «piano di verifiche straordinarie – ha proseguito il ministro – con 100 mila visite nel 2010 e 200 mila visite l’anno per i prossimi due anni, con un risparmio previsto di 70, 130 e 180 milioni nell’arco del triennio 2011-2013. Si tratta, ha precisato il ministro, di “stime prudenziali”.

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