I disoccupati? Vadano a coltivare i campi. L’aveva detto a agosto, il sindaco di Prato, Roberto Cenni. «In città ci sono centinaia di ettari di incolti. Diamoli in gestione a chi non ha più un’occupazione perché producano coltivazioni biologiche di qualità per le mense pubbliche o gli ospedali e, allo stesso tempo, aiutino i lavoratori sfortunati». Ora ha rispettato la promessa. Per ora i contadini saranno sei cassintegrati su un terreno di 5mila metri quadri di proprietà del Comune. Si partirà con la coltivazione di 10mila cavoli, per poi allargarsi a tutti gli altri ortaggi. Anche Slowfood approva.
(R.Bi.)
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