Spesso mi viene chiesto: come prendi un appuntamento col donatore? La prima mossa è “stabilire la fiducia”. La fase di preparazione è la chiave del successo. Di lui voglio scoprire chi conosce, quali sono i suoi interessi, in quali organizzazioni è coinvolto, dove fa volontariato, a quali eventi partecipa, dove fa le vacanze: la chiave è trovare punti in comune col donatore.
Se non siete abbastanza fortunati da lavorare in una non profit da avere un “ricercatore di informazioni” (in passato ho usato anche un bravo stagista ben addestrato) o un ampio database, si può andare online e utilizzare i motori di ricerca. Ora, ovviamente, alcune persone sono più pubbliche di altre, ma cercate di scoprire on line quello che potete. Un altro modo per ottenere informazioni è sfruttare i propri rapporti. Così, se ad esempio scopro che è interessato al teatro, cerco chi abitualmente ci va. Se scopro che donano alla Caritas, cerco altri che fanno donazioni alla Caritas, se vengo sapere che fa parte del Rotary, cerco un rotariano, anche di un’altra città.
Fare parte del Rotary, o dei Lions, o di un qualunque altro “service”, a volte può essere noioso, ma per un fundraiser è decisamente utile. In questi anni ho ricevuto tantissimo dal mio Rotary (Forlì), e non solo economicamente, ma soprattutto in informazioni. A volte condivido le informazioni che ho su una certa persona con coloro che fanno parte del mio Rotary, e mi faccio aiutare da loro a farmi introdurre. Mi faccio descrivere il genere di conversazioni che di solito intrattiene, se parla di qualcosa in particolare, quali sono i suoi interessi e poi mi faccio aiutare da loro per decidere le future mosse da compiere. Mi chiedo se è possibile farlo partecipare a uno dei nostri eventi, se potrebbe essere interessato a ricevere le nostre newsletter o ad altri nostri servizi.
www.valeriomelandri.it
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