Secondo le stime raccolte dall’Agenzia europea per l’Ambiente, nel 2006 il settore dei trasporti italiano è responsabile dell’emissione di circa 133 milioni di tonnellate di CO2 equivalente corrispondenti ad oltre il 28% del totale netto nazionale. I tassi di crescita delle emissioni climalteranti da traffico, registrati in Italia, risultano inferiori a quelli rilevati in diverse nazioni europee, quali ad esempio la Spagna (+89%), la Romania (+60%) e la Polonia (+52%), ma superiori a quelli della maggior parte dei Paesi nord-occidentali, quali la Francia (+17%), il Regno Unito (+15%), la Svezia (+9%) e la Germania (-2%). Considerando anche i bunkeraggi aerei e marittimi, non direttamente rapportabili al bilancio nazionale dei gas-serra, il totale delle emissioni cresce ulteriormente, sino a superare i 145 milioni di tonnellate di CO2 equivalente/anno. Tutti questi elementi pongono i trasporti di gran lunga al primo posto per impatto serra fra i settori di consumo energetico finale. Analizzando la composizione delle emissioni per modo di trasporto è immediato osservare la nettissima prevalenza della mobilità stradale, che con quasi 123 milioni di tonnellate rappresenta il 92% del totale. Seguono, in ordine di importanza, la navigazione marittima (12,8 milioni di tonnellate) e quella aerea, con 12,1 milioni.
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