Mondo

I pirati somali sequestrano nave italiana

A bordo ci sono 23 persone, di cui sette italiani

di Redazione

Nuovo sequestro di una nave italiana al largo della Somalia. La M/N Montecristo ha lanciato ieri l’allarme di security alle 6,45 ora italiana, quando si trovava a circa 620 miglia ad est della costa.

“Da dieci ore – dicono dall’ufficio stampa dell’armatore, il Gruppo D’Alesio – cerchiamo di stabilire un contatto ma invano e questo silenzio ci fa supporre che la nave sia stata sequestrata”. Dall’ultima comunicazione ricevuta dal comandante, un italiano, risulta che la M/N Montecristo e’ stata attaccata da un barca con cinque persone armate: a bordo vi sono 23 persone (7 italiani, 10 ucraini e 6 indiani). I familiari dei membri dell’equipaggio sono in contatto con l’armatore per gli aggiornamenti del caso. La nave stava viaggiando lungo la rotta tra Liverpool e il Vietnam e trasporta ferro nel Paese asiatico. E’ la prima volta che la Montecristo viaggia lungo questa rotta.

La Farnesina non e’ ancora in grado di confermare il sequestro. Quel che e’ certo, spiega il ministero degli Esteri, e’ che c’e’ stato un arrembaggio dei pirati alla Montecristo, e che la nave ha messo in atto le cosiddette tecniche eversive per contrastarlo. Ma da quel momento si sono persi i contatti con la nave. L’Unita’ di crisi, ha assicurato la Farnesina, sta monitorando la situazione in raccordo con l’armatore e con le autorita’. Il comandante Harrie Harrison, portavoce della Missione anti-pirateria dell’Ue, ha assicurato che “indagheremo per cercare di localizzare la nave”.

Sono quindi tre le navi italiane tuttora nelle mani dei pirati somali. La “Savina Caylyn”, petroliera della societa’ “Fratelli D’Amato”, e’ stata attaccata e catturata l’8 febbraio scorso: a bordo vivono 5 italiani e 17 indiani, in precarie condizioni igieniche e sottoposti in piu’ occasioni a maltrattamenti. Per il loro rilascio e’ stato richiesto un riscatto, ma le trattative si sarebbero interrotte dopo alcune settimane essendo troppo alta la distanza tra le parti: da qui le proteste dei familiari, che lamentano di essere stati abbandonati e che in una recente manifestazione davanti alla sede della compagnia armatrice a Napoli hanno paventato una “virtuale condanna a morte” per i loro congiunti.

In una delle ultime, drammatiche telefonate il comandante Giuseppe Lubrano Lavadera ha invocato “Fate presto. Ormai lo stremo delle forze e’ superato da un pezzo”. Notizie ancora piu’ frammentarie riguardano la cisterna “Rosalia D’Amato” della Perseveranza Spa di Navigazione Napoli, catturata il 21 aprile: a bordo 21 uomini di equipaggio, 6 italiani e 15 filippini. Anche in questo caso le trattative sarebbero bloccate da mesi. Secondo i dati diffusi dal Maritime Security Review, le navi di varia nazionalita’ ostaggio dei pirati sono piu’ di 30.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.