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I vescovi italiani: siamo angustiati per l’Italia

Il cardinal Bagnasco ha aperto oggi pomeriggio la riunione della Cei, con una prolusione preoccupata

di Redazione

Ecco alcuni passaggi della prolusione del Cardinal Bagnasco in apertura del Consiglio cella Cei:

Nel nostro animo di sacerdoti, siamo angustiati per l’Italia. È anche il nostro Paese, vi sono radicate le nostre Chiese, ci vivono i nostri fedeli, da secoli vi risuona il Vangelo, con il quale saremmo pronti a dare la nostra stessa vita (cfr 1Ts 2,8). Anche a noi è capitato di vivere, nell’ultimo periodo, momenti di grande sconcerto e di acuta pena per discordie personali che, diventando presto pubbliche, sono andate assumendo il contorno di conflitti apparentemente insanabili; e questi sono diventati a loro volta pretesto per bloccare i pensieri di un’intera Nazione, quasi non ci fossero altre preoccupazioni, altri affanni. Siamo angustiati per l’Italia.

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Quando le risorse si fanno più misurate, anche gli sprechi e il lusso ostentato diventano meno tollerabili. In qualunque campo, quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo. Quando si ha responsabilità di scrittura o di parola pubblica, si può essere penetranti senza sfiorare il sopruso o scivolare nella contesa violenta. Il linguaggio in uso nella scena pubblica deve essere confacente a civiltà ed educazione. Fa malinconia l’illusione di risultare spiritosi o più “incisivi”, quando a patire le conseguenze è tutto un costume generale. Svuotare le parole, o renderle equivalenti quando non lo sono, è – a modo suo – un furto.

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