Non profit

Il 2 aprile al via i Social Bonds

di Redazione

Una soluzione win-win: uno strumento finanziario che offre al sottoscrittore l’opportunità di ottenere un ritorno sull’investimento, e contemporaneamente consente alla banca di devolvere parte dell’importo raccolto a supporto di iniziative di interesse sociale e, in particolare, di progetti promossi da organizzazioni non profit. Oppure, ed è la prima volta che succede in Italia, di farlo confluire in un apposito plafond per l’erogazione di finanziamenti per iniziative del terzo settore.
Il nome è diretto ed efficace, Social Bonds, così come concreti ed efficaci sono gli obiettivi pensati per questo nuovo strumento lanciato da UBI Banca, portando in Italia una formula innovativa che allinea il nostro Paese alle realtà europee più evolute sui temi della finanza per il non profit. «In questo contesto evolutivo del welfare», commenta Victor Massiah, consigliere delegato di UBI Banca, «il ruolo del nostro Gruppo è quello di contribuire alla crescita di iniziative e progetti che creino valore per la società e favoriscano lo sviluppo dell’economia del bene comune. I Social Bonds contribuiscono a dare respiro finanziario aumentando l’indispensabile autonomia di questo comparto, sempre più protagonista nel rispondere ai bisogni sociali emergenti».
I vincoli? Le organizzazioni e i soggetti non profit per beneficiare dei Social Bonds dovranno rispondere ad alcuni criteri: rappresentare realtà significative nei territori di riferimento, con buona capacità di mobilitazione degli stakeholder delle comunità locali, operare in uno dei settori principali quale infanzia, istruzione, terza età, nuove povertà, salute, ambiente, avere un alto impatto sociale e caratterizzarsi per efficienza gestionale, buon merito creditizio e stabilità di cash flow.
La prima assoluta di questa nuova proposta prende il via il 2 aprile, con il lancio di un prestito obbligazionario emesso dal Banco di Brescia a favore del reparto di Oncoematologia Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia.

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