Il Banco sbarca in Nigeria

L?Africa è l?ultima sfida della solidarietà per il Banco farmaceutico, che ha ormai al proprio attivo in Italia quasi 800mila euro di farmaci raccolti e destinati a 420 enti non profit convenzionati. Il primo invio di medicinali oltre confine è stato fatto in Nigeria, alla Clinica S. Kizito della capitale Lagos, uno dei principali centri terapeutici del Paese, che ha ricevuto 18 quintali di farmaci, pari al fabbisogno annuale della struttura.
“L?intervento in Nigeria è stato il primo tentativo di rispondere a una serie di richieste che ci arrivano dalle associazioni nostre partner impegnate nei Paesi africani, ma anche da Paesi esteri dove cominciamo a essere conosciuti”, dice il presidente del Banco, Paolo Gradnik. “Anche in questa esperienza abbiamo potuto contare sull?aiuto delle imprese associate ad Anifa, l?associazione dei produttori dei farmaci da banco, che collabora con noi fin dall?inizio”.
Per passare poi da un?ottica puramente assistenziale a un?ottica di promozione allo sviluppo, è in fase di progettazione una nuova iniziativa che mira a realizzare piccole officine di produzione di farmaci in Africa, fornendo macchinari, materie prime e competenze necessarie. In collaborazione con Avsi sono state individuate le priorità di intervento in Nigeria e in Ruanda. “L?idea è di incoraggiare lo sviluppo di attività autonome, gestite da personale sanitario locale adeguatamente formato. In Africa si muore anche per la mancanza di un semplice disinfettante. Si potrebbe cominciare con prodotti di questo tipo, realizzabili anche con risorse tecnologiche e organizzative limitate”, conclude Gradnik. “Non è affatto facile, anche per gli ostacoli di natura culturale, ma ci sembra giusto impegnarci per superare la dipendenza che inevitabilmente accompagna gli interventi puramente assistenziali”.