Mondo

Il campione che corre più veloce della fame

E' il favorito per le prossime Olimpiadi di Atene. Ha fatto il record mondiale. Solo pochi anni fa era un ragazzino sfamato dal World food program dell’Onu (di Paul Tergat).

di Redazione

So cosa significa essere povero e avere fame. Sono cresciuto nella città di Baringo, in Kenya, nella Rift Valley, dove la siccità, le malattie o semplicemente la povertà rendono la vita di ogni giorno una continua lotta, e dove la mancanza di cibo, per molti bambini, significa partire svantaggiati nella corsa per la vita.
Molti bambini a Baringo dovevano lavorare per aiutare le proprie famiglie. Andare a scuola era fuori questione oppure, nella migliore delle ipotesi, un?opportunità di cui solo un bambino all?interno della famiglia poteva beneficiare. Per quelli fortunati, come me, che potevano frequentare la scuola, il viaggio quotidiano di tre miglia a stomaco vuoto rendeva molto difficile, e qualche volta impossibile, concentrarsi durante la lezione.
Quando ho compiuto otto anni però, le cose sono cambiate. Il Programma alimentare mondiale (Wfp) delle Nazioni Unite ha cominciato a distribuire cibo nelle scuole della mia zona ed è stato come se, improvvisamente, fosse stato sollevato un pesantissimo fardello dalle nostre spalle. Ci bastava un solo pasto al giorno per riuscire a concentrarci durante le lezioni. I bambini che avevano abbandonato la scuola tornarono a frequentarla; altri, che non erano mai venuti, furono mandati a scuola dai loro genitori. Ricordo la gioia di tutti, genitori e studenti. E oggi, 26 anni più tardi, mi trovo spesso a chiedermi: senza quei pasti, sarei mai diventato un maratoneta di successo, istruito e in buona salute?
Il 1° gennaio 2003 il nuovo governo del Kenya ha preso la lodevole decisione di garantire l?istruzione primaria gratuita a tutti i cittadini. Il risultato è che in tutto il Paese un milione e 300mila bambini poveri, le cui famiglie non potevano dar loro un?istruzione, ora vanno a scuola.
Il fatto che molti di questi bambini arrivino a scuola affamati, sia per il lungo viaggio sia perché le loro famiglie sono troppo povere per garantire loro una colazione adeguata, non è stato trascurato né dal governo né dal Wfp. I loro sforzi congiunti fanno sì che, attualmente, un milione di studenti in Kenya riceva un pasto scolastico.
Dai giorni in cui io stesso ero beneficiario del programma ho imparato, anche basandomi su numerose ricerche e sull?esperienza decennale di organismi di assistenza quali il Wfp, che l?alimentazione scolastica non solo può eliminare la fame, raddoppiare la frequenza e incrementare i risultati scolastici ma può anche risarcire i genitori per la perdita del contributo lavorativo che viene meno quando i figli sono a scuola.
L?importanza dell?alimentazione scolastica sta nel fatto che può far emergere le potenzialità innate degli individui restituendo loro la fiducia in se stessi. Essa, infatti, ridona ai bambini la speranza e li rende in grado di pensare a qualcosa di diverso che non sia il loro prossimo pasto e come procurarselo.
Se il programma di alimentazione scolastica è stato così importante nell?aiutarmi a diventare la persona che sono oggi, non c?è ragione per cui in Kenya, o in qualunque altra parte del mondo, esso non possa produrre gli stessi risultati per milioni di altri bambini. In Europa, Stati Uniti, Giappone e altri Paesi, dopo la guerra sono stati portati avanti con successo programmi di alimentazione scolastica che hanno, nel giro di una sola generazione, contribuito a trasformare nazioni prostrate dalla guerra in forti realtà socio-economiche. La stessa cosa potrebbe essere fatta per le nazioni in via di sviluppo.
Molti Paesi, incluso il Kenya, tentano, in modo sempre più accentuato, di assumersi la responsabilità finanziaria e gestionale dei propri programmi di alimentazione scolastica. Ma l?assistenza esterna è, tuttora, necessaria, specialmente per i Paesi più poveri del mondo. Oltre 100milioni di bambini in età scolare non ricevono alcuna istruzione e ben 300 milioni sono cronicamente affamati.
Paul Tergat

La campagna di alimentazione scolastica

20 CENTESIMI AL GIORNO

Paul Tergat, l?autore di questa testimonianza, da bambino ha beneficiato dei programmi di alimentazione scolastica del World food program. Attualmente è il più forte maratoneta del mondo, avendo stabilito a Berlino, nel settembre 2003, il nuovo record mondiale di 2:04:55 ed è naturalmente il favorito per la medaglia d?oro alle Olimpiadi di Atene di quest?anno. Paul è anche testimonial per il Programma Onu che gli ha permesso di sopravvivere e di diventare quello che è diventato. Promuove il progetto che prevede una piccola donazione ai programmi di alimentazione scolastica: si tratta, in media, di 0,20 euro al giorno per bambino e rappresenta un investimento di lunga durata per la vita dei singoli bambini e per il futuro delle nazioni povere.
Numerosi studi hanno dimostrato come progetti di alimentazione scolastica, finanziati dall?esterno, possano diventare efficienti programmi nazionali nel giro di pochi anni. Dice Tergat: “è attraverso l?istruzione che possiamo aiutare uomini e donne ad affrancarsi dalla povertà, consentendo loro di affrontare la vita in modo migliore”.

Info:
United Nations Food Programme

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