Cultura

Il cardinale e le trincee

La nomina dell’arcivescovo Crescenzio Sepe ha segnato la svolta: «Abbiamo gettato un seme. Non ci arrenderemo fino a quando non lo vedremo fiorire»

di Redazione

«Iclan non passeranno». E ancora. «Siamo qui per gridare che le forze del male troveranno il passo sbarrato». Negli ultimi anni mai a Napoli un cardinale aveva usato parole di questo peso. Mai la condanna alla «camorra, al sistema, alla malavita organizzata o non organizzata », si era levata così dura dai vertici della Chiesa locale. La nomina dell?arcivescovo Crescenzio Sepe alla successione di Michele Giordano ha segnato la svolta. Al suo fianco, nella veglia in Duomo dello scorso 7 novembre, a cui hanno preso parte oltre 3mila persone, l?applauditissimo Sepe ha voluto al suo fianco un parroco di Scampia: don Vittorio Siciliani. Ha concluso Sepe: «Abbiamo gettato un seme. Non ci arrenderemo fino a quando non lo vedremo fiorire».

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