Non profit
Il cinema sociale premiato dal Sele d’oro
A Gomorra il premio della giuria ufficiale
di Redazione
Il Premio Sele D’Oro Mezzogiorno, iniziativa nata nel 1985 dal giornalista Michele Tito e dedicata tradizionalmente a saggistica, giornalismo e imprenditoria, ha ospitato da quest’anno una sezione dedicata alla settima arte. Il cinema di impegno civile è al centro della sezione, sulla quale, la direttrice artistica, l’attrice Imma Piro, ha affermato: «È un’occasione importante per parlare, attraverso il cinema, di temi che fanno parte della nostra vita sociale e dare spazio a quegli autori che raccontano la condizione umana, mettendo l’accento soprattutto sulle problematiche legate alla legalita’ e allo sviluppo». Sei, le opere della filmografia italiana degli ultimi vent’anni, che la direzione artistica ha selezionato in base a un criterio «volto ad individuare, tra queste, le più adatte ad offrire alle nuove generazioni un contributo effettivo nella costruzione degli strumenti necessari alla partecipazione democratica e all’impegno per l’edificazione del bene comune». Mery per sempre, lavoro del 1989 di Marco Risi, La discesa di Acla’ a Floristella, film di Aurelio Grimaldi del 1992, la pellicola di Ricky Tognazzi La scorta (1993), e ancora Il posto dell’anima, del 2002 di Riccardo Milani, Pater familias di Francesco Patierno del 2002, e Saimir, pellicola del 2004 di Francesco Munzi, sono le pellicole selezionate dalla giuria. I cento giovani che costituiscono la giuria popolare della manifestazione, hanno deciso di assegnare il Premio Sele d’Oro Mezzogiorno Cinema all’opera di Risi. La giuria ufficiale ha invece assegnato il Premio Sele d’oro mezzogiorno Cinema, a Gomorra di Matteo Garrone. Premiati anche Maria Nazionale (attrice), Salvatore Cantalupo (attore), Salvatore Abbruzzese (attore), e Marco Onorato (direttore della fotografia). La cerimonia di premiazione, condotta e coordinata da Mimmo Liguoro, avrà luogo sabato alle 21 a Oliveto Citra (Salerno) in piazza Europa.
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