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Il Congresso voterò domani la restituzioni dei poteri a Zelaya
Il suo reintegro è uno dei punti previsti dall’accordo di Tegucigapa-San Josè per l'uscita negoziata dalla crisi politica
di Redazione
Il Congresso dell’Honduras voterà domani se restituire i poteri della presidenza a Manuel Zelaya, destituito dal golpe del 28 giugno scorso e accusato di 18 reati, tra i quali abuso di autorità e tradimento. Considerato dagli analisti determinante per il futuro della crisi politica, il voto fissato per domani non sarà facile per Zelaya, visto che è stato proprio il Congresso ad autorizzare nel giugno scorso la sua destituzione. Il suo reintegro è uno dei punti previsti dall’accordo di Tegucigapa-San Josè per l’uscita negoziata dalla crisi politica. Il patto era stato sponsorizzato dal presidente del Costa Rica, il premio Nobel per la Pace Oscar Arias, ma Zelaya lo aveva respinto il mese scorso, pretendendo la restituzione immediata dei poteri. Il voto del congresso sul futuro del presidente deposto era stato rinviato a dopo le elezioni di domenica scorsa che hanno visto la vittoria di Porfirio Lobo, del Partito Nazionale all’opposizione che conta 55 seggi. L’aula è controllata, con 62 seggi su 128, dal Partito Liberale di Zelaya e del presidente de facto Roberto Micheletti che era il presidente del Congresso al momento del golpe. Autosospesosi per una settimana per garantire elezioni libere, Micheletti rientrerà domani nelle sue funzioni di presidente de facto. L’insediamento del nuovo presidente eletto dell’Honduras, Porfirio Lobo, è previsto per fine gennaio. In una intervista al quotidiano argentino “Clarin” Zelaya ha assicurato che resterà nel suo paese fino alla scadenza del suo mandato, smentendo le voci che vedrebbero a breve un suo trasferimento in Nicaragua. «Sono qui a difendere la causa che è quella del mio governo», ha detto il presidente deposto raggiunto nell’ambasciata brasiliana di Tegucigalpa, «Resterò qui fino al termine del mio mandato il 27 gennaio». «Sono amico personale di “Pepe” Lobo, ma siamo avversari politici e non concordiamo nella valutazione della situazione» ha aggiunto Zelaya «Per me, il suo governo sarà illegittimo». Il presidente deposto sembrerebbe così al momento escludere qualsiasi accordo con il vincitore delle elezioni per arrivare a una soluzione della crisi politica.
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