Non profit
Il consorzio Goel lancia l’allarme
«Gli atti di violenza mafiosa sono diventati giornalieri». E' il commento di Vincenzo Linarello, presidente di Goel.
di Redazione
Quattro colpi di pistola hanno colpito l’ingresso degli uffici dell’azienda di Vincenzo Novembre. La ditta, che si trova a Gioiosa Jonica, commercia articoli di profumeria.
Poteva essere una strage perché il fatto è avvenuto alle 18.30 di giovedì scorso e i proiettili hanno oltrepassato la porta d’ingresso e sfiorato Giuseppe, figlio di Vincenzo Novembre e la nipotina che stavano nell’ufficio.
«E’ l’ultimo episodio di una serie di atti di violenza mafiosa, che nell’arco di quest’anno hanno cadenza quasi quotidiana. Sono atti commessi in tutta la Locride e nella Piana di Gioia Tauro che hanno come obiettivi imprenditori, politici, cittadini», afferma Vincenzo Linarello, presidente del Consorzio Goel. Il consorzio di cooperative sociali da anni è impegnato nelle diffusione della cultura delle legalità e nel sostegno agli imprenditori, titolari di cooperative e non, colpiti da intimidazioni.
«Il Consorzio, con le sue cooperative e i soci della Locride e della Piana di Gioia Tauro, condanna duramente quanto avvenuto –aggiunge Linarello-. Come GOEL continueremo a impegnarci incessantemente, non solo costruendo alternative concrete, ma appoggiando le vittime di tali atti violenti e ogni azione di cambiamento. Chiediamo ai commercianti e agli imprenditori di unirsi e di non lottare isolati, per resistere all’assedio dei parassiti mafiosi».
«Si tratta di attentati compiuti sulle spalle di chi lavora onestamente, che ostacolano la libertà e l’equità nella pubblica amministrazione, che impediscono ogni giorno a centinaia di cittadini di vivere la propria vita in pace e serenità. Per questo chiediamo un urgente e straordinario intervento delle forze dell’ordine e della magistratura antimafia (alle quali va la nostra gratitudine per i recenti e numerosi successi conseguiti nel territorio) a Gioiosa Jonica e in tutte le zone dove si stanno verificando omicidi, attentati e intimidazioni».
Ai politici e ai funzionari pubblici, conclude Linarello, «chiediamo di isolare e ostacolare in ogni modo l’infiltrazione e le pianificazioni degli appartenenti alla ‘ndrangheta, di rifiutare attivamente voti e consensi della ‘ndrangheta».
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