Welfare

Il Ddl bipartisan che salva il cibo

Obiettivo del provvedimento è quello di snellire le procedure e rendere gli alimenti disponibili per i poveri

di Redazione

È stato illustrato da Luigi Grillo e Angelo Maria Cicolani (Pdl), Luigi Vimercati (Pd), da monsignor Enrico Feroci, presidente della Caristas diocesana di Roma, e il direttore generale di Confcommercio Francesco Rivolta il ddl bipartisan per salvare dalle discariche il cibo invenduto di supermercati, ristoranti e mense aziendali e renderlo disponibile per i nuovi poveri.

A fronte del dato impressionante di dieci milioni di tonnellate di cibo per un controvalore di 37 miliardi di euro gettate in discarica ogni anno e che potrebbero sfamare l’equivalente della popolazione spagnola, il provvedimento punta a semplificare le procedure burocratiche per la cessione del cibo ai bisognosi. «Speriamo -ha detto Grillo- che sia di buon auspicio che questo ddl venga presentato oggi, giorno di San Francesco, allo scopo di ovviare ai problemi rimasti insoluti dalla legge 155/03 (cosiddetta del Buon Samaritano) per il recupero dei cibi avanzati da mense e ristoranti».

Il punto centrale della proposta è quello sull’esonero di responsabilità (salvo ovviamente i casi di dolo o colpa grave) per le onlus che operano nel settore.
Monsignor Feroci ha salutato la misura come un «segno di civiltà e di attenzione verso gli ultimi». Vimercati ha sottolineato «l’altissima valenza morale del provvedimento» che, ha detto invece Rivolta, «recupera il sentimento del solidarismo diffuso che può arrivare dove il welfare pubblico non ce la fa». Cicolani ha ricordato che «la solidarietà è decisiva per superare le difficoltà e mantenere un accettabile livello di coesione sociale». «Cercheremo di far sì -ha concluso Grillo- che questo spreco cessi e proporremo una tempistica accelerata per l’esame in commissione».

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