Non profit

Il debito inchioda gli Usa e i cinesi tremano

America declassata

di Redazione

L’agenzia di rating Standard & Poor’s per la prima volta in 70 anni ha rivisto il giudizio sul debito a lungo termine degli Stati Uniti da “stabile” a “negativo”. Ma cosa è il rating, e cosa cambia? È un giudizio sul credito di individui, imprese o Paesi. Un basso rating comporta interessi più alti perché si ritiene che il debitore abbia un più alto rischio di fallimento. Le agenzie di rating più grandi sono Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch e vengono pagate da chi richiede il rating che per molti titoli è obbligatorio. Quello più alto AAA indica una alta capacità di far fronte agli impegni presi mentre la D significa che il debitore non ha rimborsato i sottoscrittori. Il giudizio emesso sull’America non riguarda l’abbassamento del rating ma il peggioramento dell’outlook, cioè della prospettiva in cui il rating si muoverà nei prossimi sei mesi fino a due anni.
Il debito degli Stati Uniti è arrivato a 14.300 miliardi di dollari, pari al 100% del Pil, come per Grecia e Italia. Quello che più preoccupa sono gli interessi del colossale debito che ammontano a 420 miliardi, quasi il 3% del Pil. Ecco spiegato perché la Fed non può aumentare i tassi: ogni punto in più sono 100 miliardi di nuovi interessi che non possono permettersi perché dovrebbero trovare altri acquirenti di titoli per pagarli.
Il debito Usa è stato sottoscritto per la metà da investitori cinesi, giapponesi e altri Paesi asiatici che hanno già manifestato il loro disagio per la notizia. Anche i fondi comuni e pensione si preoccupano perché sono vincolati al fatto che possono investire solo in titoli con rating AAA. In caso di abbassamento sarebbero costretti a vendere i bond americani, mettendo a rischio anche il dollaro che potrebbe perdere il suo status di valuta di riserva mondiale.
«È ingiusto che gente come me non debba pagare più tasse», ha detto Obama proprio nel giorno in cui il sito della Casa Bianca ha reso noto il suo reddito: 1,7 milioni di dollari per 453mila di tasse pagate.

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