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Il diritto alla salute batte la privacy

Autorità Garante protezione dati personali:autorizzata la diffusione della cartella clinica senza il consenso dell’interessato.

di Redazione

Autorità Garante protezione dati personali: autorizzata la diffusione della cartella clinica senza il consenso dell?interessato.
La salute è più importante della privacy, sembra andare in questa direzione la decisione presa dall?autorità garante della privacy. Per tutelare la salute o l?incolumità psico-fisica di una persona, si possono legittimamente acquisire presso cliniche e ospedali dati sanitari di un parente anche senza che quest?ultimo abbia dato il suo consenso. Così si è pronunciato il Garante nel rispondere al caso di una donna che, affetta da malattia congenita, volendo avere un figlio si era sottoposta a indagini genetiche. Per poter valutare il rischio di trasmissione della malattia i medici avevano però chiesto anche di acquisire i dati del padre che però si era opposto alla diffusione. Su questa base i medici dell?ospedale dove sono conservate le cartelle sanitarie si erano appellati al segreto professionale, sottolineando che la legge 675/96 (quella sulla privacy, appunto) consente di acquisire i dati sanitari senza consenso dell?interessato solo in caso in cui questi sia incapace di intendere e di volere. ?L?accesso ai dati – ha stabilito il Garante – appare giustificato dall?esigenza di tutela il benessere psico-fisico dell?aspirante madre?, oltre che a quella del figlio anche se non ancora concepito.

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