Welfare

Il farmaceutico guarda vicino

Responsabilità sociale.

di Redazione

La terza edizione della ricerca sulla Csr delle imprese farmaceutiche in Italia evidenzia punti di forza e qualche timidezza. Aumentano le aziende che hanno il referente per la Corporate responsability al proprio interno (dal 53 al 60% tra 2007 e 2008). Ma l?orizzonte resta soprattutto quello degli stakeholder del territorio.
– Giuseppe Ambrosio, direttore Vita Consulting

E' da poco uscita l?ultima rilevazione globale sullo stato della filantropia di impresa di McKinsey (www. mckinseyquarterly.com) e le rispondenze confermano i trend positivi degli ultimi anni, anche se evidenziano qualche elemento di attenzione. Da una parte infatti emerge che il ?corporate giving? è sempre più considerato uno strumento per favorire il processo di avvicinamento ai consumatori e per giocare un ruolo sociale. D?altra parte, però, dall?indagine della più grande società di consulenza mondiale si rileva che i manager dubitano che attraverso i programmi di filantropia si riescano a soddisfare tutte le aspettative sociali dei propri stakeholder.

Analizzando per questa terza edizione l?impegno delle imprese italiane del settore farmaceutico sui temi del Corporate giving e della Corporate social responsibility (Csr) abbiamo invece avuto modo di rilevare che l?impegno è certamente crescente. Ma vediamo qualche prima evidenza che emerge dai questionari.

Se, infatti, lo scorso anno le percentuali di aziende dotate di sistemi di gestione sociale, ambientale, della qualità e della sicurezza lasciavano supporre un impegno crescente sui temi della Csr, questo dato è confermato nei risultati del 2008 dalla presenza in oltre il 60% dei casi di un referente per la Csr, contro il 53% del 2007. Una spinta in questo senso è stata anche fornita dall?introduzione della legge 231/01 alla quale le aziende sembrano essersi adeguate, in particolar modo stilando nell?70% dei casi il Codice etico.

Tra i modi di comunicare la Csr, le aziende indicano la comunicazione su internet e l?incontro con la comunità locale e i propri stakeholder, mentre il Bilancio sociale, pur essendo tra le prime preferenze, è uno strumento ancora poco diffuso.

Il legame con la comunità emerge anche come principale motivo per intraprendere azioni di Corporate giving: alla base di questa scelta il 60% delle aziende indica, infatti, la promozione dello sviluppo sociale, quella della Csr e marginalmente dell?immagine aziendale. Oltre alla promozione del legame con il territorio vi sono poi criteri legati all?affidabilità e serietà dei beneficiari e al reale contributo delle iniziative finanziate.

Infine, l?azienda rimane solitamente legata ai beneficiari con i quali ha già lavorato (nella maggior parte dei casi si tratta di organizzazioni non profit impegnate nel socio-sanitario) e in tutti i casi, come nel 2007, si dice disposta a proseguire il rapporto per gli anni futuri. Le aziende che non hanno ancora pubblicato un Bilancio sociale si sono dette intenzionate ad intraprendere questa strada. In generale le aziende indicano come prioritario il rafforzamento del legame con il proprio territorio e con i propri dipendenti.

Il Corporate giving e la Csr si confermano perciò strumenti strategici al servizio dell?azienda che vuole conoscere meglio il territorio in cui opera e creare con esso legami duraturi e consapevoli.Ma questo sarà anche il tema di un dibattito che stiamo organizzando con Farmindustria, che ha patrocinato la ricerca, e con Sanofi-Aventis e Novartis, che ne hanno consentito la realizzazione. La ricerca si concluderà a maggio e ve ne daremo conto dettagliato.

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