Non profit

Il gasdotto è alla luce del sole

L'idea del Gruppo Schiavoni

di Redazione

Gasdotti ecoattenti in Algeria. Progetto di Gruppo Schiavoni, sono un sistema di tubature, gestito con energia fotovoltaica, che trasporta, per conto della Saipem (Gruppo Eni), il gas proveniente dal giacimento Menzel Ledjmet East. Il presidente Sergio Schiavoni, padre dell’idea, spiega a Vita il perché di questa scelta innovativa.
Di cosa stiamo parlando?
È una rivoluzione. Quando si costruisce un gasdotto ogni 10 chilometri di tubo bisogna posizionare delle valvole di controllo. Possono servire solo per regolare il flusso, possono essere uno snodo oppure solo un punto di controllo, ma essendo elettriche hanno bisogno di alimentazione. Per questo da sempre un gasdotto è seguito da chilometri di fili elettrici che garantiscono il funzionamento di queste valvole. Abbiamo pensato di semplificare il tutto e abbiamo dotato ognuna delle 13 valvole installate sul gasdotto algerino di sistemi a pannelli fotovoltaici che assicurano l’energia elettrica ad ogni stazione in modo autonomo e senza interruzione anche in condizioni particolarmente avverse.
Il che significa abbattimento di costi…
Certo, questi sistemi hanno un impatto sul bilancio molto modesto. Rispetto al classico rifornimento di energia elettrica, pesa il 70% in meno ed è anche più efficiente. Funzionano con il sistema “stand-alone”, vale a dire sono provvisti di batterie che accumulano energia grazie al sole, assicurando l’alimentazione delle apparecchiature anche in assenza di irradiazione, come accade di notte o durante una tempesta di sabbia.
Può essere più preciso?
Le tubature sono nel deserto e stiamo parlando di circa 128 chilometri di tubi. La prima difficoltà che chi fa il nostro mestiere deve fronteggiare è la manutenzione. In genere un gasdotto classico ha bisogno di controlli periodici continui e circa ogni sei mesi è necessario un check up completo del sistema. I danni sono dovuti, per lo più, ad incidenti e a manomissioni, e con i cavi è un dramma. Se qualcuno taglia la linea in un punto qualsiasi, salta la corrente su tutto il sistema. Con il fotovoltaico abbiamo eliminato questo problema: ogni valvola è alimentata singolarmente, quindi se si rompe rimane fuori uso solo lei, mentre il resto del sistema continua a funzionare. Oggi il check up completo lo facciamo ogni 5 anni.
Dunque, più che per attenzione ambientale è una scelta di vero e proprio business?
Una scelta strategica. Siamo più verdi, spendiamo meno, abbattiamo i rischi, siamo più flessibili, quindi anche più efficienti. Di meglio non esiste.

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