Non profit
Il Grande Fratello degli adolescenti che vogliono cambiare il mondo
Reality social il successo di Battlefront
di Redazione
La mania del Grande Fratello colpisce ancora. Questa volta, però, i protagonisti non sono aspiranti vallette o tronisti, ma giovani che vogliono cambiare il mondo. Il programma lanciato dal canale britannico Channel Four si chiama Battlefront ed è qui che vanno in scena gli attivisti del futuro: dodici ragazzi dai 14 ai 21 anni impegnati in cause sociali.
Channel Four, che a dicembre ha messo in onda la seconda serie del programma, offre agli aspiranti changemakers uno spazio tv di un’ora ogni due settimane, e un sito dove condividere i loro video e creare un collegamento diretto con le loro pagine Twitter e Facebook (www.battlefront.co.uk).
Il progetto coinvolge uno staff di tutori d’eccezione – 40 tra attivisti, giornalisti ed esperti di comunicazione non profit – che hanno il compito di seguire i ragazzi in ogni passo delle loro campagne.
«Voglio prevenire la violenza tra i giovani, perché nel mio quartiere c’è il problema delle baby gang», spiega la sedicenne Eliza Rebeiro, che ha ideato la campagna “Lives not knives” (Vite, non coltelli). Alex Loughlin, 18 anni, vuole invece convincere le persone a stringere amicizia con i propri vicini di casa per far cadere barriere e pregiudizi. Ella Prendergast, 16 anni, stufa di dover consolare la sorella maggiore disabile ogni volta che viene presa in giro dai compagni di classe, ha creato la campagna “Parliamo di disabilità”. Aakash Baharania e Anastasia Kyriacou vogliono che i sedicenni abbiano gli stessi diritti dei maggiorenni: stipendio minimo garantito e diritto al voto.
L’anno scorso Battlefront ha vinto un Emmy e i battlefronters – così vengono chiamati – sono stati invitati dal primo ministro David Cameron per partecipare, al numero 10 di Downing street, alla presentazione della “Big Society”.
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