Non profit

Il lavoro nell’infanzia:dall’asilo alla tagesmutter

TREND Anche un vademecum per giovani imprenditrici

di Redazione

Sempre più opportunità per chi vuole aprire un asilo nido o un centro di servizi per l’infanzia. È recente la notizia che il Comune di Milano, in particolare l’assessorato alle Politiche del lavoro e dell’occupazione ha pubblicato un vademecum Intraprendere nei servizi per la prima infanzia. La guida, gratuita, in distribuzione agli Sportelli lavoro e scaricabile dal sito www.femalejob.net, descrive nel dettaglio come fare un businnes plan, i diversi tipi di servizi dalla ludoteca al micronido, le caratteristiche degli spazi, quale sia la forma imprenditoriale più adatta alle varie esigenze. Solo a Milano ci sono 203 asili gestiti da privati, e il 95% dei titolari sono donne.
«Per poter fare questo lavoro è necessario un titolo di studio specifico in Scienza dell’educazione o un consolidato percorso formativo nell’educazione all’infanzia», avverte Lucia Lastrucci, direttore operativo del Consorzio Pan. Che aggiunge: «Ai nostri soci offriamo seminari a supporto dell’attività quotidiana, ad esempio laboratori grafici, incontri per affrontare la multiculturalità e il rapporto con i genitori. Intervengono anche medici ed esperti pedagogisti».
Il consorzio Pan-Progetto asili nido dal 2004 ad oggi ha attivato circa 280 asili nido e nuove tipologie di servizi educativi per la prima infanzia, cui corrispondono oltre 7.600 posti/nido per bambini da 0 a 3 anni e oltre 1.800 addetti, in prevalenza giovani donne laureate e diplomate.
«I nidi Pan sono presenti in tutte le regioni d’Italia», puntualizza la Lastrucci, «ma non siamo un franchising: ai consorziati, che devono essere imprese sociali non profit, offriamo strumenti per lo start up d’impresa o per la riqualificazione di realtà esistenti».
C’è poi l’esperienza delle tagesmutter, letteralmente mamme di giorno. Donne, con figli, che scelgono il mestiere della tata professionista per bambini da 0 a 3 tre anni. Il tutto con un lavoro in piena regola.
Eleonora Perini è presidente della cooperativa sociale La Casa-Tagesmutter. «Le nostre socie sono in gran parte donne che hanno rinunciato al lavoro per la maternità. Spesso si tratta di laureate. Frequentano gratuitamente un corso di formazione di 250 ore, 4-5 mesi di lezioni d’aula e stage. I temi trattati vanno dalla psicopedagogia dell’età evolutiva alla presentazione del modello educativo caratteristico di un asilo in casa. Poi lezioni su alimentazione e dietologia, poiché sono le stesse tagesmutter a confezionare i pasti».
Ad oggi la coop La casa-Tagesmutter conta un trentina di socie attive su Milano e hinterland. «Le donne che intendono lavorare con noi diventano nostre socie e hanno un contratto di collaborazione a progetto dando la loro disponibilità per il servizio, che può essere di alcuni giorni alla settimana o di alcune ore al giorno. In media percepiscono uno stipendio mensile di 700 euro netti.

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