Non profit
Il meccanismo della terna. Così si individuano i 40 commissari centrali
Filantropia che nasce dal territorio
di Redazione
Territorio e competenza. È questa la ricetta che guida la scelta dei membri della Commissione Centrale di Beneficenza, l’organo di indirizzo della Fondazione Cariplo; un appellativo che esisteva già all’inizio del 1800, quando i notabili milanesi diedero inizio all’attività filantropica ereditata nel tempo dalla fondazione. Quaranta commissari, venti espressione diretta degli enti territoriali, come segno del forte legame col territorio, e venti personalità che per competenze ed esperienze professionali possono meglio contribuire a perseguire i fini istituzionali.
Un esempio? In passato due premi Nobel, Dulbecco e Rubbia, ne hanno fatto parte. Per portare l’esperienza nelle scelte strategiche in un ambito così importante come quello del sostegno alla Ricerca Scientifica.
Il regolamento
Il percorso per arrivare alla nomina della Commissione è stato stabilito dal Regolamento del 2000, modificato nel 2006. A nominare i nuovi commissari sono i membri della board uscente sulla base delle terne presentate da enti territoriali, culturali, università, mondo del volontariato, organizzazioni non profit, Curia Milanese e Camere di commercio.
Un simbolico passaggio di testimone. I successori vengono indicati curando anche una «razionale ed equilibrata rappresentanza delle professionalità relative a ciascun settore di attività della Fondazione». È da qui che ha inizio quello che viene definito “un processo di condivisione delle conoscenze”, che unito alle risorse può essere davvero un mix vincente.
Il momento della scelta
Sei mesi prima della scadenza della Commissione Centrale di Beneficenza, il Presidente della Fondazione richiede le terne dei nominativi, suffragati dai curriculum vitae. Viene pubblicato un bando per alcuni posti riservati alla rappresentanza nata “dal basso”.
L’istruttoria viene svolta con un’apposita commissione nomine (composta da sette commissari tra cui il presidente e i vice presidente della Fondazione) che verifica l’ammissibilità delle candidature e predispone le liste da sottoporre alla Commissione Centrale di Beneficenza. Il nuovo organismo resta in carica per un mandato di 6 anni.
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