È il primo instant book sul federalismo fiscale. Lo ha scritto Gianluigi Bizioli, docente di Diritto tributario e Diritto tributario comunitario all’università di Bergamo. Il federalismo fiscale (edito da Rubattino, con prefazione di Sergio Chiamparino; si tratta del primo volume di una collana promossa dalla Fondazione Achille Grandi). Bizioli segue un percorso molto interessante, partendo dall’esperienza di altri Paesi che prima di noi hanno introdotto il federalismo fiscale. Dopo una ricognizione dei principali modelli in Europa e oltreoceano, il volume scava nel modello adottato dal Parlamento italiano provando a delineare gli effetti su servizi essenziali come sanità, assistenza e istruzione e sul carico fiscale dei contribuenti. Sul modello italiano Bizioli la pensa così: «L’obiettivo fondamentale della legge delega è di razionalizzare la spesa di Regioni ed enti locali, per cui la vera rivoluzione che compie non riguarda le entrate, ma le spese. Questi enti non verranno più finanziati per quanto effettivamente spendono ma in base a un fabbisogno standard stabilito dallo Stato. Diciamo che c’è poco di federalismo e molto di razionalizzazione. È un’operazione di contenimento della spesa publica locale, per responsabilizzare le Regioni».
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