Cultura

Il no alla guerra delle suore missionarie

Amare allo stesso modo Bush e Bin Laden, è la provocazione evangelica di suor Antonietta Papa

di Redazione

Sceglie un paradosso evangelico suor Antonietta Papa, della Congregazione delle Figlie di Maria e segretaria del Suam (il Segretariato che riunisce gli istituti missionari), per affermare il ?no? deciso delle religiose alla soluzione bellica nella lotta al terrorismo.
?Bisogna amare nello stesso modo Bush e Bin Laden, perché questa è la nostra logica, la logica del Vangelo? afferma. Una posizione condivisa anche dalla superiore della sua congregazione, suor Clarice Gengaroli. ?Occorre pregare per tutti e sperare nella conversione dei cuori, che riguarda in eguale misura Bush e Bin Laden – afferma – ed è in questo senso che non siamo né con l’uno né con altro?.
Un ?no? netto viene espresso sulla guerra e sull’impegno dei singoli Stati nelle operazioni anti-talebani perché, affermano le religiose, l’uso delle armi “non ha senso e rappresenta solo il dominio di una nazione sull’altra”. Suor Antonietta considera la guerra ?ingiustificata? anche perché non rimuove le cause che l’hanno provocata. ?Queste azioni violente – sottolinea suor Clarice – servono solo a provocare altre violenze, a produrre nuova disperazione e povertà e a far guadagnare qualcun altro. Così non stiano lottando contro il terrorismo e le forze del male?.
?Mi pare che ora il problema sia quello delle risposte da dare, cioè se la violenza possa essere una medicina per questi mali. – afferma la segretaria del Suam – Noi non pensiamo questo, anzi sosteniamo che ciò che ci deve contraddistinguere è non metterci alla stessa stregua dei violenti?. ?Senza giustificare nulla e nessuno e pregando e dolendoci per le vittime innocenti di New York – afferma suor Clarice – dobbiamo ricordare che la storia non inizia l’11 settembre, che forse una causa di quella pazzia è stato il modo in cui tanta parte del mondo è stata mantenuta, che morti, a migliaia, ci sono ogni giorno in paesi africani o asiatici. La risposta è il dialogo accompagnato da azioni concrete di giustizia. Sono rimasta sconcertata quando ho appreso che anche il nostro governo ha deciso di inviare soldati e mezzi per la guerra. Il mio pensiero è stato: è possibile che devo concordare con quello che dice Bertinotti? E’ possibile che non ho nessun altro dalla mia parte??.

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