Non profit

Il pane di seconda mano è più buono

di Redazione

“Il pane che unisce” è un progetto che riduce lo spreco alimentare, dona a chi ne ha bisogno, crea posti di lavoro. Tutto qui? Già basterebbe, e sarebbe una bella sorpresa, ma volendo si può continuare. Nato da un’idea di Cauto – Cantiere AUTOlimitazione, cooperativa sociale con sede a Brescia, il progetto è risultato vincitore del bando 2009 indetto da Fondazione Telecom Italia per valenza ecologica, sociale ed economica. Nel 2010 si è invece aggiudicato il premio “Dal dire al fare impresa sociale” promosso dall’università Bocconi di Milano, all’interno della più importante manifestazione italiana sulla Corporate social responsibility. E, da due anni, è un modello di imprenditorialità sociale che trasforma gli scarti in risorse.
La cooperativa Cauto si è infatti fatta carico della gestione completa dei prodotti alimentari “in via di dismissione” dai supermercati e dalla grande distribuzione organizzata, dalle aziende alimentari, dai forni panificatori e dalle mense, attraverso il recupero e la ridistribuzione dei molti beni di prossima scadenza, e quindi non più commercializzabili, ma ancora fruibili. E sono tanti. Ogni italiano, infatti, secondo le statistiche, butta in media ogni anno nella spazzatura circa 27 kg di cibo acquistato, non utilizzato e ancora commestibile, per un totale di 6 milioni di tonnellate di cibo sprecato ogni anno. Solo dalle rimanenze in scadenza della grande distribuzione se ne potrebbero recuperare 50mila tonnellate. Ragionando su questi dati, e sul crescente bisogno espresso dal territorio, la cooperativa si è attivata.

Un progetto a 4 W
Cauto ha saputo creare un progetto “win-win-win-win”, cioè a guadagno globale, dove a trarne beneficio sono tutti gli attori coinvolti: le aziende della media e grande distribuzione, perché aumentano e migliorano la gestione della raccolta differenziata, diminuendo lo smaltimento e riducendone al contempo i costi di gestione; i Comuni, per la miglior gestione dei rifiuti stessi; la cooperativa Cauto, perché crea occupazione e raggiunge l’obiettivo di inserire nel lavoro persone svantaggiate. Con questo progetto sono stati creati 11 nuovi posti di lavoro nel servizio di selezione rifiuti e riordino aree di stoccaggio della cooperativa, di cui 6 a favore di persone svantaggiate. Infine il “pane che unisce” è un grande aiuto per tante persone in difficoltà, perché gli alimenti recuperati dai supermercati vengono distribuiti gratuitamente agli enti di beneficenza che li mettono a disposizione dei propri assistiti.

Una filiera completa
Come funziona? Gli addetti di Cauto, affiancati da alcuni volontari, si recano quotidianamente presso le rivendite e i punti della grande distribuzione che hanno aderito al progetto, separano i rifiuti per la raccolta differenziata (tutta la parte di imballaggi come carta, plastica, ma anche le parti di umido) dai prodotti alimentari e dalle bevande che sono stati eliminati perché prossimi alla scadenza o perché ammaccati. Questi ultimi vengono trasportati presso la cooperativa, dove viene fatta un’ulteriore selezione dei prodotti, separando quelli ancora commestibili da quelli che verranno invece destinati agli animali e dal poco che finirà nei rifiuti indifferenziati. Nel giro di poche ore gli alimenti vengono distribuiti alla varie comunità, enti, associazioni assistenziali, famiglie indigenti, mentre contadini e piccole aziende agricole a conduzione famigliare ritirano il rimanente per gli animali.
Per dare un’idea della dimensione del fenomeno che Cauto ha innescato, nel 2011 sono stati recuperati, in gran parte dalla media e grande distribuzione, 1.315 tonnellate di cibo, che significano da una parte una riduzione del 30% sul totale dei rifiuti prodotti dalle aziende, dall’altro aver distribuito alimenti che ogni settimana hanno aiutato 2.570 famiglie. Dopo questi anni di rodaggio sul territorio bresciano, l’idea ormai sta cammindo con le proprie gambe: altri progetti gemelli sono partiti a Verona, Bergamo, Perugia, e molte cooperative, in città grandi e piccole, si stanno attivando.

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