Il Papa e Obama si incontreranno per la prima volta a Castelgandolfo, in occasione della visita del presidente americano in Italia per il G8 (8-10 luglio). I margini sono stretti. Obama dall’6 all’8 luglio sarà a Mosca e il 10 è già atteso ad Accra, in Ghana, per il primo viaggio ufficiale in Africa. Ma entrambe le parti sono interessate ed è realistico prevedere che alla fine troveranno un’ora di tempo da incastrare nelle rispettive agende. L’elezione di Obama fu accolta come una sciagura negli ambienti cattolici più intransigenti. Al nuovo inquilino della Casa Bianca veniva rimproverata l’intenzione di liberalizzare le norme sull’aborto e di ripristinare i fondi federali alla ricerca sulle staminali. Poi il tempo è passato. Senza rinunciare al suo approccio liberal Obama si è mosso con moderazione e nemmeno i cattolici fondamentalisti lo possono più dipingere come uno “Zapatero nero” in scala gigante. Iniziò l’Osservatore romano a rompere il gelo. Attirandosi le ire dei più influenti pensatori cattolici neocon americani. «Osservatore traditore», tuonò Michael Novak a fine maggio. Mentre George Weigel parlava di «triste ignoranza della storia recente americana» e Deal Hudson promuoveva una petizione per chiedere al cardinale Bertone la testa del direttore Vian (il quale, sia detto per inciso, è tutto tranne che un pericoloso liberal).
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.