Parte la nuova stagione dei bilanci sociali 2009. La prima ai nastri di partenza sarà Ikea Italia che presenterà il suo rapporto di responsabilità (che è relativo all’anno fiscale 1° settembre – 31 agosto). Volenti o nolenti tutti i diagrammi della crisi dimostrano che le aziende che hanno con più convinzione messo in opera la Csr, stanno tenendo meglio a livello di business. Come spiega Francesco Perrini, ormai «la corporate social responsibility rappresenta più che un addendum alle attività aziendali, non è mera comunicazione, ma orientamento strategico di fondo». Questo è certamente l’orizzonte di fondo della Csr. Ma resta aperta comunque la questione della “comunicazione”. Troppo spesso è stata opportunisticamente intesa come strategia di marketing. Invece la comunicazione è coessenziale al successo dei percorsi di responsabilità. Non esistono modalità standard, perché in ogni ambito produttivo sono diversi i problemi, gli orizzonti, gli stakeholder a cui riferire. Però il concepirsi aziende i cui confini non finiscono con i recinti significa dire chi si è, cosa si è fatto, quali sono i lavori in corso per correggere le pratiche non corrette. Non vorremmo che la giusta demonizzazione della comunicazione – marketing, finisse per richiudere la Csr dentro il perimetro interno dell’azienda.
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