Non profit

Il SAD pensa al dopo emergenza

Per informazioni e per attivare un sostegno a distanza si può chiamare il numero verde 800 91 35 11.

di Redazione

Il sostegno a distanza è una risposta concreta ed efficace, perché realizza interventi mirati e diretti sui beneficiari e su tutta la loro comunità, in maniera stabile e continuativa, consentendo, a chi vive in povertà, di migliorare le proprie condizioni di vita in maniera duratura e senza dover abbandonare la propria terra.

 L’obiettivo del sostegno a distanza è quello di creare vero sviluppo, anche oltre l’emergenza di un momento. Ci appelliamo dunque allo spirito di condivisione e di solidarietà di tutti gli italiani affinché offrano il proprio appoggio alle associazioni del ForumSaD che sono presenti ad Haiti già da tempo, e che in queste ore hanno ancor più bisogno dei donatori italiani. Sono: Abc Onlus (Roma), Anpil (Milano), Azione per Famiglie Nuove (Grottaferrata-Roma), CIFA (Torino), Compassion Italia (Torino), Coopi (Milano), Fondazione Fratelli Dimenticati onlus (Cittadella-Padova), Fondazione PRO.SA <http://pro.sa/>  (Milano), ForumSaD Friuli Venezia Giulia, Ucodep (Arezzo), Vides Internazionale (Roma).

 Con costanza, nel tempo, perché i bambini di Haiti e le loro famiglie costruiscano un futuro dignitoso anche quando l’emergenza terremoto sarà superata: per informazioni e per attivare un sostegno a distanza si può chiamare il numero verde 800 91 35 11.

 

La cronaca delle ultime ore ha ricordato a tutti che anche nel ricco Occidente ci sono Paesi in cui regna la miseria assoluta.  Il World Factbook della Cia definisce Haiti il paese più povero dell’emisfero occidentale, dove l’80% della popolazione vive nell’indigenza e il 54% in povertà assoluta. Sull’indice globale di sviluppo delle Nazioni Unite, Haiti si attesta al 148° posto su 179. Il Fondo monetario internazionale lo ha scritto chiaramente: anche prima di questo disastro, Haiti, con le sue sole forze, non sarebbe stata in grado di compiere  alcun progresso rispetto agli obiettivi di riduzione di povertà e malnutrizione fissati dall’Onu entro il 2015.

 Il violento terremoto che si è abbattuto sull’isola ha seminato morte e distruzione in una terra già in ginocchio. E’ sacrosanto, ora, rispondere all’emergenza umanitaria con tutti i mezzi a disposizione, ma è altrettanto necessario che, una volta spenti i riflettori, Haiti non precipiti nuovamente nell’indifferenza.

 La società civile da molti anni porta la sua risposta alla povertà di Haiti: con costanza, impegno, competenza. Una risposta di ampio respiro e di lungo periodo, come solo possono essere gli interventi strutturali e non occasionali.

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