Dopo la notte di scontri a Terzigno, la tensione è tornata altissima oggi a Terzigno e Boscoreale dopo la decisione di aprire una seconda discarica a Cava Vitiello, nella cittadina vesuviana.
Centinaia di dimostranti hanno assaltato, intorno alle 14,40, gli autocompattatori diretti alla discarica di Terzigno. I camion sono stati assaltati dopo aver sversato i rifiuti nella discarica Sari. I dimostranti si sono anche scagliati contro i blindati delle Forze dell’ordine lanciando sassi. Gravissimo il bilancio degli scontri: 12 agenti del reparto mobile di Napoli sono rimasti feriti, stessa sorte per altri 8 del reparto mobile di Bari. Danneggiati dai dimostranti 8 blindati della polizia, distrutti dalle fiamme 5 autocompattatori e 3 danneggiati
Un elicottero della polizia sta sorvolando tutta l’area vesuviana coinvolta nelle proteste allo scopo di avere una fotografia esatta di tutte le zone bloccate dai dimostranti.
La rabbia è esplosa da ieri sera, dopo che i cittadini hanno appreso la decisione di aprire la seconda discarica. Gruppi di dimostranti hanno lanciato sassi contro le vetrine dei negozi. Armati di bastoni, i manifestanti hanno costretto i proprietari dei negozi di abbassare le loro serrande per protesta. La paura si è impadronita di centinaia di famiglie che hanno prelevato i loro figli dalle scuole mentre erano in corso le lezioni.
Sempre a Boscoreale i dimostranti hanno tolto dal balcone del Comunue la bandiera dell’Unione europea per sostituirla con un drappo viola in segno di lutto. Le altre due bandiere, quella italiana e quella del Comune di Boscoreale, sono rimaste al loro posto ma con un nastro nero in segno di lutto. La questura ha anche riferito che in un’altra zona del paese i manifestanti avrebbero dato alle fiamme un Tricolore. Proseguono intanto a macchia d’olio le occupazioni di piazze e strade. I comuni della cinta vesuviana sono isolati gli uni dagli altri a cause delle barricate innalzate dai dimostranti con pietre, detriti, comuli di spazzatura.
Intorno alle due sono state date alle fiamme, in punti diversi di Terzigno, due auto, una in via Panoramica e l’altra in via Zabatta. Una delle due auto era una Fiat Punto in dotazione alla questura che aveva inviato dei rinforzi per fronteggiare la situazione a Terzigno.
Nonostante la notte di tensioni, incidenti e roghi, almeno 31 autocompattatori sono riusciti a sversare rifiuti.
“Continueremo a fare quello che siamo chiamati a fare, siccome lì si deve sversare, faremo il nostro lavoro”, afferma il capo della Polizia, Antonio Manganelli. Però, conclude, “accolgo il rammarico dei miei uomini che tutte le sere devono condurre questa battaglia e non sono certo nemici dei manifestanti”.
E il governo, vista la situazione, comincia a muoversi. Il premier Silvio Berlusconi ha fissato una riunione d’urgenza che dovrebbe tenersi domani alla quale parteciperanno il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta, il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso, il presidente della regione Campania Stefano Caldoro e i ministri dell’Economia, dell’Interno e dell’Ambiente.
Dal premier intanto sono giunte rassicurazioni al sindaco di Terzigno Domenico Auricchio dopo un incontro a Palazzo Grazioli. “Berlusconi ci ha assicurato che domani durante il Consiglio dei ministri si discutera’ del problema della seconda discarica di Terzigno. Domani pomeriggio -spiega Auricchio- ci faranno sapere cosa e’ stato deciso. Noi -rimarca- non vogliamo che si realizzi la seconda discarica a Terzigno”.
Quanto agli scontri, Auricchio spiega: “Sono persone pacifiche, basta parlare sempre di camorra. Io – assicura – sono al fianco dei miei cittadini che lottano per la dignità del territorio. Se non si trova una soluzione, domattina sarò con i miei cittadini a protestare”. Il sindaco di Terzigno, che le cronache politiche ricordano anche per essere stato il primo a registrare il simbolo del Popolo della libertà, donandolo poi al Cavaliere, fa notare che “venti giorni fa il presidente Berlusconi mi ha detto che avrebbe trovato una soluzione. La nostra speranza è questa”.
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