Famiglia
Il supporto ai bambini Covid-19 positivi arriva da “Timmi”
Ansia, paura, disturbi del sonno o comportamentali: sono alcune delle ripercussioni psicologiche che possono manifestarsi nei pazienti più fragili, come quelli in età pediatrica. Una risposta arriva dal progetto nato dalla collaborazione di Terre des Hommes e l’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano che ha ampliato i servizi con l’obiettivo di fornire gratuitamente ai piccoli pazienti e alle loro famiglie l’adeguato supporto psicologico per affrontare il disturbo post-traumatico da stress
di Redazione

Quasi 5mila (il 2,1% dei casi totali – dati dell’Iss al 22 maggio) i bambini e gli adolescenti risultati positivi al Covid-19 nel nostro Paese da inizio emergenza. Nei casi in cui si è resa necessaria l’ospedalizzazione, l’esperienza traumatica del ricovero e lo stress causato dall’allontanamento forzato dai propri genitori, così come dall’isolamento e dalla perdita prolungata delle proprie abitudini imposte dal lockdown, possono avere delle ripercussioni psicologiche ed emotive importanti, soprattutto fra i più piccoli, in questa seconda fase dell’emergenza e nei mesi successivi. Per questo motivo, il team del progetto Timmi “Team per l’identificazione del maltrattamento a Milano” – un’iniziativa avviata da Terre des Hommes in collaborazione con l’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano (ne avevamo parlato qui) – ha deciso di fornire gratuitamente supporto psicologico ai piccoli pazienti che nel corso dell’emergenza sono stati ricoverati per Covid-19 e alle loro famiglie, per aiutarli ad affrontare il disturbo post-traumatico da stress.
Questo servizio affianca l’attività per cui il progetto Timmi è nato lo scorso anno: l’intercettazione delle fragilità familiari e il supporto psicologico dei genitori in ottica di prevenzione del maltrattamento sui bambini.
«Il Covid-19 è risultata essere un’esperienza psicologicamente pesante per tutti noi, e a maggiore ragione per quelle famiglie che hanno avuto un bambino ricoverato in ospedale o per i bambini rimasti soli a casa perché i genitori erano ricoverati o ascoltavano notizie riguardanti parenti e amici malati o morti», dichiara Lucia Romeo, pediatra dell’Ospedale Buzzi e responsabile del progetto Timmi. «Era necessario offrire loro un accompagnamento professionale in questa Fase 2 per superare il disturbo post traumatico da stress. Grazie, infatti, all’équipe multidisciplinare del Timmi composta da pediatri, psicologi e psicoterapeuti, e all’aiuto della telemedicina, i bambini e i genitori vengono monitorati e supportati a distanza al fine di intercettare e gestire la presenza di eventuali comportamenti problematici, vissuti d’ansia, disturbi del sonno, irritabilità, o manifestazioni di paura».
L’équipe del Timmi, infatti, intercetta potenziali situazioni di rischio già in fase di accesso al Pronto Soccorso rilevando eventuali relazioni disfunzionali tra bambino e caregiver che, ove non riconosciute prontamente, potrebbero sfociare in maltrattamento. Lo staff coadiuva i medici al triage in fase di diagnosi e successivamente offre un supporto alle famiglie identificate come fragili.
«Il progetto Timmi è uno dei punti d’arrivo del lavoro svolto da Terre des Hommes negli ultimi 10 anni sul fronte del contrasto e prevenzione della violenza sui bambini, avviato con studi e analisi del fenomeno e successive azioni di sensibilizzazione rivolte alle istituzioni e al grande pubblico», dichiara Federica Giannotta, responsabile Progetti Italia di Terre des Hommes. «Troppo spesso la violenza sui bambini è difficile da riconoscere in molte delle sue forme, penso al neglect, alla violenza psicologica, alla shaken baby syndrome e tante altre. Per questo è così importante che gli Ospedali siano dotati di professionisti in grado di intercettarle e riconoscerle».
Timmi è un progetto che è il risultato di un percorso intrapreso dalla Fondazione Terre des Hommes, che ha portato alla Prima Indagine sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti su mandato dell’Autorità Nazionale Garante per l’Infanzia permettendo, nel 2015, di quantificare per la prima volta il numero dei bambini maltrattati in Italia: oltre 91mila. Da qui l’urgenza di stringere un’alleanza con 6 eccellenze ospedaliere italiane per raccogliere e diffondere le buone pratiche di identificazione precoce di forme di maltrattamento, come la Shaken Baby Syndrome. Su questo tema Terre des Hommes è stata ideatrice e promotrice della Prima Campagna Nazionale di prevenzione e awareness del grande pubblico “Nonscuoterlo!”.
In apertura immagine fornita da Ufficio stampa
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