Welfare
Il tabù delloccidente libero? la religione
Cultura. Continua il dibattito iniziato su «Yalla Italia» sui divieti della società emancipata.
di Redazione
In antropologia il tabù è un divieto applicato da una comunità umana. Ci sono tabù che da sempre sono riconosciuti in molte società (incesto, pedofilia, cannibalismo, libertà sessuale). Generalmente pratiche reputate ?contro natura? o devianti.
Nelle società moderne, e in particolare in quelle occidentali, alcuni tabù sono in via di superamento. Almeno apparentemente. Il tabù sessuale, per esempio. Si parla molto, da decenni, di rivoluzione sessuale e di libertà in materia, le relazioni uomo – donna non sembrano più essere vincolate dalla religione, almeno per molti, e il rapporto uomo – donna è libero, senza legami, anche il matrimonio sembra in via di superamento.
Però poi si parla lo stesso di tabù. Su internet ad esempio, digitando la parola tabù, spesso si trovano siti che parlano di masturbazione, locali per scambisti, sesso estremo ecc? Perché? Mah. Forse non ci crede nessuno che la libertà sessuale sia un dato così scontato e di fatto. O forse non convince proprio nella sua espressione ?trasgressiva?. Più che libertà e trasgressione sessuale io parlerei di semplice insoddisfazione sessuale. Ma questa è un?altra storia.
Mi chiedo invece cosa ci aspetta il futuro. Quali saranno i nuovi tabù. Dall?aria che tira negli ultimi decenni (ma forse da molto tempo prima) sembrerebbe che la tendenza sia a rendere tabù la religione, la libertà di espressione, il diritto di sostenere un?opposizione di idee. Ma non sono questi principi base della democrazia?
Chi crede – cristiano, musulmano, ebreo che sia – e pratica, viene ritenuto bigotto, superato, a volte pericoloso. I giovani che scelgono di essere credenti praticanti oramai sempre più temono di mostrare questo lato. Non è che la società sta creando un nuovo tabù?
La valutazione obiettiva su qualsiasi tema sembra sempre più condizionata dall?opinione pubblica (spesso di una massa di persone che non ha strumenti adeguati per giudicare), dalle tendenze dettate dai media, da singoli fomentatori di scontro. In Olanda un deputato, per dimostrare ai suoi colleghi la natura violenta e la minaccia derivante dal mondo islamico, ha proiettato un film che ?racconta? gli attentati, le derive di certi musulmani, i loro discorsi ? Può essere uno strumento di valutazione? Può una società civile tollerare che si tratti un qualsiasi tema su base emotiva e senza metodo scientifico, violando ogni principio dei diritti umani? Non è che la società sta creando un nuovo tabù?
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