Welfare

Il “tetto”? L’ha inventato il Pd

Vicenza, comune di centrosinistra, lo sta già sperimentando in 26 prime elementari

di Redazione

Il tetto del 30% di alunni stranieri in classe? E’ stato inventato dal Pd. La ministra dell’istruzione Maria Stella Gelmini si è ispirata a un progetto promosso dal comune di Vicenza, che è amministrato dal sindaco Achille Variati  e dalla sua giunta di centrosinistra.La notizia è comparsa oggi su “La Stampa” a firma di Anna Sandri.

Il progetto, che Vicenza ha battezzato “Piano territoriale scolastico” è diventato operativo lo scorso settembre in 26 classe vicentine di prima elementare. E alla fine del primo quadrimestre il bilancio dell’assessore all’istruzione e vicesindaco Alessandra Moretti è positivo, tanto che nel 2010 il piano verrà applicato al primo anno della scuola dell’infanzia, nel 2011 alle medie.

Il 30% di alunni stranieri per classe, a ben guardare, è solo un aspetto della pianificazione. Un anno fa il comune si è accorto che «nelle scuole del centro storico risultavano iscritti molti bambini stranieri residenti però nei quartieri» spiega Moretti. «Molte mamme straniere avevano iscritto i figli in centro perché, lavorando a servizio nelle famiglie della zona, era per loro più comodo portarli e andarli a prendere. E molti altri, in un passaparola continuo, si erano consigliati le scuole dove secondo loro i bimbi erano meglio accolti e meglio seguiti: finivano per concentrarsi in pochissimi istituti, in una classe c’era addirittura un picco del 68 per cento. Non potevano non intervenire».

Vicenza ha così optato per un ritorno alla «scuola di quartiere», per cui si studia nella zona in cui si abita, con i dirigenti scolastici che hanno stretto un patto: se una scuola ha troppi stranieri iscritti, può dirottarli su quella più vicina che non ha esuberi.

«Alla fine del primo quadrimestre possiamo essere soddisfatti, ha funzionato» afferma l’assessore. Il piano introdotto non ha mancato di suscitare lamentele, che però non sono arrivate dalle famiglie immigrate ma «soprattutto dalle famiglie italiane, che vivono nei quartieri e che preferivano far studiare i figli in centro». L’assessore del Pd sostiene che «il tetto garantirà una maggiore qualità di insegnamento, con vantaggi per tutti» e riconosce un merito alla Gelmini: «Ha escluso dal tetto del 30% i bimbi nati in Italia da genitori stranieri. Questo è fondamentale».

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