Welfare
Il tunisino indultato non è responsabile
Clamoroso marcia indietro degli inquirenti, i tabulati scagionano il tunisino. Era nel suo paese d'origine al momento dell'accaduto. Lettera minatoria recapitata al ministro Mastella
di Redazione

Chissà cosa faranno i quotidiani domani dopo aver sparato a tutta in pagina e in prima titoli così: Strage familiare. Era fuori per l’indulto” (questo è il titolo del Corriere). Che diranno domani?
Abdel Fami Marzouk, il 25enne tunisino ricercato per l’omicidio plurimo avvenuto ieri sera nel entro di Erba (Como), si trovava in Tunisia mentre veniva consumata la strage.
Il primo a segnalarlo era stato il padre di Raffaella Castagna, la 30enne moglie di Marzouk rimasta uccisa assieme al figlo di due anni, alla madre e a un’altra donna. Agli inquirenti il padre ha detto di essere sicuro che il giovane fosse nel suo paese d’origine da qualche giorno, e di averlo sentito al telefono questa mattina.
Poi la conferma dei tabulati che hanno registrato la conversazione telefonica.
Ora gli inquirenti cercano altre piste. Ritengono che sia più di una la persona che ha perpetrato il delitto.
Marzouk aveva precedenti penali e aveva beneficiato qualche mese fa dell’indulto. Quasi sicuramente è stata una macabra forma di protesta la ragione della lettera che ignoti hanno indirizzato al ministro della Giustizia Clemente Mastella. All’interno della busta, un foglio A4 di colore rosso con la parola “dead” (morto) ripetuta tre volte, e un bossolo di proiettile calibro 5,56.
Mastella si rivolga ai suoi colleghi giornalisti e alla loro voglia di forca.
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