«Percorsi differenziati per gli studenti disabili». Ora è chiaro. Sta succedendo davvero. Dal Piemonte al Friuli, passando per Milano: soffia il vento del Nord contro l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. E le smentite sono peggio delle conferme. L’ultimo caso arriva da Udine. È il presidente della Provincia, Pietro Fontanini (Lega Nord) a esprimersi in un convegno a Palmanova, con la grande idea del modello tedesco (sic!). La precisazione, dopo un diluvio di proteste anche da parte dei suoi colleghi di maggioranza, è splendida: «Ho riportato un’esperienza personale in qualità di insegnante, riferita a una quinta superiore che si stava preparando all’esame di maturità. Quello che ho detto è che al modello italiano che prevede l’insegnante di sostegno si potrebbe sostituire quello della Germania, che prevede la classe differenziata. Questo al fine di garantire una migliore preparazione di tutti gli studenti».
Che meraviglia, la classe differenziata. Tutti i disabili insieme, in un luogo lindo, pieno di colori, e separato. Così non li vediamo più, non ci danno fastidio, non “ritardano” i nostri figli geniali, quelli che sono sempre belli e bravi, la gioia di mamma e papà. Perché quello che dà fastidio sono proprio i bambini e i ragazzi con disabilità mentale, così diversi, così incapaci. E ci si preoccupa di loro in termini ipocriti, da sepolcri imbiancati: «È per il loro bene, non devono rimanere parcheggiati, con un’insegnante di sostegno che in pratica li accudisce e basta».
Già che ci siamo, aboliamo la scuola dell’obbligo, lasciamola solo alle famiglie benestanti, con i figli per bene, educati e intelligenti. Togliamo dalle classi gli immigrati, che non capiscono l’italiano e fanno casino. Torniamo all’antico, quando c’era lui. Il grembiulino è già tornato in auge, per il resto è solo questione di tempo. Quando finirà questo incubo? Quando ci sveglieremo dal Lungo Sonno?
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